Cultura

Per Natale oltre 700 anni di immagini del Duomo di Siena in mostra. Il Cardinale: “È il tempo di stringersi come comunità”

“Sarebbe un peccato vedere alcune persone perdere il proprio posto di lavoro proprio in un periodo, quello natalizio, dove le comunità dovrebbero invece stringersi di più”. È durante la presentazione della mostra natalizia offerta alla città che il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena, lancia un messaggio forte che ben si colloca nel contesto dell’evento. “Bisogna coniugare il fatto che il Duomo rimane una chiesa e che ci sono momenti in cui deve essere vissuta come tale. D’altronde, non si può negare è un’opera d’arte e che sia giusto metterla a disposizione di tutti, anche perché dalla bellezza si può arrivare anche all’incontro con Dio. Magari qualcuno, incontrando la bellezza di certi luoghi, può riavvicinarsi al Signore”.

E della bellezza unica dei luoghi dell’acropoli senese parla questa mostra, organizzata dall’Opera metropolitana del Duomo e finanziata da Opera Laboratori. Il nostro Duomo, oltre 700 anni della sua storia, secoli di arte e di mani e teste e anime e idee impegnati nella creazione di una delle cattedrali più belle del mondo.

“Si tratta di una raccolta di immagini – ha Guido Pratesi, Rettore dell’Opera della Metropolitana – che consente di seguire la storia del Duomo con opere in buona parte inedite e di far vedere, oltre alle diverse tecniche artistiche, anche come la Cattedrale senese si sia modificata nel corso dei secoli”. Nel catalogo, edito da Sillabe, hanno particolare rilievo due fotografie che, come osserva il Rettore Pratesi, “mostrano i lavori di messa in sicurezza delle opere d’arte a cui partecipò un giovane Enzo Carli”.

La mostra, a cura di Alessandro Leoncini e Chiara Nencini, rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 7 gennaio e farà parte del percorso del Complesso Monumentale del Duomo di Siena insieme alla Cattedrale, alla Libreria Piccolomini, al Museo dell’Opera, al Panorama dal Facciatone, al Battistero e, appunto, alla ‘Cripta’ e straordinariamente alla sala di Palazzo Arcivescovile. Proprio Nencini ha voluto spiegare come “si sia voluta consegnare l’immagine di come gli artisti stranieri hanno visto ed interpretato la Cattedrale di Siena”. “Si parla di due filoni diversi – aggiunge ancora – perché se l’artista straniero veniva colpito dalla magnificenza della struttura, l’artista senese trasmette un affetto filiale verso il Duomo”.

Stefano Di Bello, responsabile di Opera Laboratori per la provincia di Siena: “Questa è una mostra giusta per questo luogo, una mostra che è uno sguardo nuovo e originale sulla Cattedrale che è a tutti gli effetti una città. Parliamo però di una città del cielo e non una qualunque: i suoi abitanti sono i cittadini che con concordia, serenità e pace la abitano. Questa è una città che è un presidio in un momento nel quale è necessario bonificare e custodire”. “Proprio in questo periodo – conclude Di Bello – come Opera Laboratori abbiamo voluto partecipare attivamente perché passasse un messaggio di speranza verso il futuro”.

L’esposizione temporanea, promossa dall’Opera della Metropolitana con la partecipazione dell’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino e la collaborazione della soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e di Opera Laboratori, ripercorrerà le trasformazioni subite negli anni, all’interno e all’esterno, dalla Cattedrale dedicata alla Vergine. La mostra, che si suddivide in nove sezioni e prende in esame l’esterno della Cattedrale, le processioni, l’interno del Duomo, la Libreria Piccolomini, la Confessione, Il Battistero e la Scalinata di San Giovanni, le piazze e i palazzi intorno al Duomo, i restauri, le guide e i libri sul Duomo di Siena, presenta, attraverso vedute, l’evoluzione della Cattedrale tracciando un itinerario umano e spirituale, un cammino di passione, di esaltazioni, ma anche di dolori e momenti di autentica disperazione; un percorso che inizia da lontano, ma che conduce in maniera diretta all’oggi che stiamo vivendo.

La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10:30 alle 17:30 fino al 24 dicembre 2021 e dalle 10:30 alle 19 fino al 7 gennaio 2022. ‘L’immagine del Duomo di Siena: 1223 – 1944’, si sviluppa in due luoghi significativi: la magnifica ‘Cripta’, racchiusa tra il Battistero e l’antico presbiterio, cuore pulsante della Cattedrale, e la sala del Palazzo Arcivescovile, straordinariamente aperta ai senesi e a tutti coloro che vorranno visitarla. Come dimostra il Libro dei censi e memoriale delle offese del 1223 con il podestà Bernardo di Orlando Rossi da Parma, già in epoca comunale il Duomo era l’edificio più rilevante della città. Ed è proprio da questa miniatura, la più antica testimonianza esposta, che inizia il percorso di visita: una cospicua selezione di più di cinquanta opere finalizzata a rivelare come dal Duecento alla metà del secolo scorso la Cattedrale sia stata osservata, interpretata e proposta da versatili pittori, disegnatori, incisori e valenti fotografi. Le immagini che concludono l’itinerario sono due foto con gli ufficiali francesi che, nel luglio 1944, liberarono Siena dall’occupazione nazifascista segnando così la fine della seconda guerra mondiale, almeno in questa parte della Toscana.

Con questa esposizione temporanea, l’Opera della Metropolitana desidera offrire un omaggio ai senesi durante le festività natalizie e un approfondimento in più per tutti i visitatori italiani e stranieri che, gratuitamente, essendo compresa nel pass unico di accesso a tutti i monumenti del Complesso del Duomo, vorranno visitarla. E sarà anche occasione per visitare luoghi di solito chiusi al pubblico, come alcune sale del palazzo arcivescovile.

Katiuscia Vaselli

Emanuele Giorgi

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