Piazza del Sale nel fermento risorgimentale è stata intitolata, dal giugno 1890 al 1931, anche a Benedetto Cairoli.
Piazza del Sale si apre a lato di Via Garibaldi e nasce a metà Ottocento durante la generale ristrutturazione che interessò quest’area a seguito della costruzione della stazione ferroviaria. La denominazione ufficiale di piazza del Sale viene sancita nello stradario del 1931 mentre in precedenza si chiamava piazza degli Umiliati “oggi di S. Petronilla”, nome definitivamente assunto nel 1871, dopo la bocciatura della proposta di intestazione a Daniele Manin avvenuta nel 1865.
Le denominazioni più antiche (e l’intitolazione definitiva voluta da Fabio Bargagli Petrucci) trovano spiegazione nelle vicende che hanno caratterizzato nei secoli l’antico complesso conventuale di San Tommaso degli Umiliati, il quale occupava l’intero spazio di piazza del Sale giungendo fino alla chiesa di San Sebastiano, dal XIII fino al l 1554-55 quando vi si insediarono le monache di santa Petronilla.
All’inizio dell’Ottocento, a seguito della soppressione dell’Ordine delle suore, l’edificio fu sconsacrato e ridotto a fienile dal suo nuovo proprietario, il banchiere Giuseppe Montorselli, che pochi anni dopo lo cedette ad un “postiere”, diventando così un rimessaggio per carrozze e cavalli; l’ex chiostro del monastero, invece, fu trasformato in spazio pubblico, denominato addirittura “Piazza Nuova”.
Dopo altri passaggi di proprietà, una porzione del complesso conventuale fu acquistata dal notaio Deodato Mugnaini, il quale vi impiantò un’azienda di raffinazione del sale, mentre un’altra parte venne adattata a magazzino per i generi di monopolio da un tal Rubino negoziante. E proprio qui nel 1818 si trasferì la “Dogana del Sale e del Tabacco”, fino allora situata nel castellare dei Salimbeni, che vi rimase fin quasi alla fine del secolo, quando fu spostata in viale Curtatone.
Piazza del Sale di oggi ha avuto anche una ulteriore denominazione: nel fermento risorgimentale è stata intitolata, dal giugno 1890 al 1931, anche a Benedetto Cairoli.
Maura Martellucci
Roberto Cresti