Il 10 luglio 1716 la Biccherna inviava alla Balia una risentita relazione denunciando “come la rocca della pubblica torre [del Mangia] aveva bisogno di vari risarcimenti ed in specie del merlo, che viene sopra la Cappella di piazza, il quale minacciava rovina”. Alcune perizie, infatti, avevano mostrato come questo fosse “fuori di suo piombo più di un sesto di braccio”. La causa del danno era ben nota: i campanari mandati a suonare quando usciva da palazzo il Senato cittadino, dovendo trattenersi in quel luogo un po’ di tempo, avevano “sgrappate quasi tutte le pietre e portato via il ferro e il piombo” dai merli e dai parapetti. Si chiedeva, quindi, di assumere provvedimenti contro i campanari prima dei restauri e il 25 settembre la Balia rispose che quattro “donzelli campanai” erano nominati responsabili in solido e dopo il restauro il muratore e il cancelliere di biccherna avrebbero dovuto effettuare ogni sei mesi dei sopralluoghi di verifica affinchè l’increscioso fatto non si verificasse più.
di Maura Martellucci e Roberto Cresti
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