Piazza Fabio Bargagli Petrucci è intitolata allo storico Podestà di Siena che intraprese numerose lotte per il miglioramento della città. Tra le realizzazioni portate a termine ci sono lo stadio, la caserma, l’istituto ciechi e la tutela del Palio.
Scendendo da Vallerozzi, sulla destra, si apre piazza Fabio Bargagli Petrucci, dalla quale poi ha inizio via della Stufa Secca. La piazza venne intitolata allo storico podestà di Siena con la delibera della Giunta Comunale n.1422 del 12 agosto 1993. Fabio Bargagli Petrucci nasce nel 1875 da una famiglia delle più in vista di Siena, è stato un uomo che ha segnato fortemente la storia della nostra città nella prima parte del Novecento.
Coltiva fin da giovane una passione forte per la storia e l’arte senese. Ancora studente universitario (frequenta la Facoltà di Giurisprudenza) pubblica due opuscoli: uno relativo alla Valdichiana senese e l’altro, “Le acque di Siena. Note storiche” prodromo ai due volumi sulle “Fonti di Siena e i loro acquedotti“, che, pubblicato nel 1906, costituisce sicuramente la sua opera più importante. Personaggio colto, di famiglia nobile e di notevoli possibilità economiche, Fabio Bargagli Petrucci avrebbe potuto scegliere la strada più facile dedicandosi allo studio ed all’insegnamento delle arti che tanto amava. Sceglie, al contrario l’impegno diretto in campo politico e amministrativo, per difendere le peculiarità storiche ed artistiche di Siena, cercando nello stesso tempo di alleviare le disagiate condizioni di vita dei suoi concittadini.
Numerose le lotte intraprese e le realizzazioni portate a termine: la stazione, lo stadio, la caserma, le strade, il preventorio antitubercolare, l’Istituto Ciechi e la tutela del Palio. Un’attività incessante, portata avanti non per fini meramente politici ma esclusivamente per contribuire al miglioramento della sua città. E ancora: volontario in guerra, illuminato agrario, già preoccupato nel 1903 di distribuire ai coloni grano a buon mercato e capace di creare pochi anni dopo una moderna stazione di allevamento di razza chianina, attento al decoro della sua città, capace di combattere per il risanamento dei quartieri più degradati di Siena senza sposare la causa dello “sventramento” totale, allora tanto di moda, insegnante, valido pittore, studioso rigoroso, viene nominato Podestà di Siena del 1926.
Resterà in carica fino al 1936, quando, dopo aver perso la battaglia per difendere la senesità del Monte dei Paschi, viene minacciato di essere mandato al confino di polizia dal Prefetto, rifiuta di mantenere una carica che, pur conferendogli prestigio e potere, ritiene ormai vuota di significati, condizionata dall’esterno e quindi inutile alla collettività. Si deve a Fabio Bargagli Petrucci il ritorno, nel 1931, alla toponomastica medievale nel centro storico di Siena dopo che, con l’Unità d’Italia, le strade e piazze principali, tra cui Il Campo, erano state intitolate agli eroi del Risorgimento. Le dedicazioni risorgimentali verranno spostate nei quartieri periferici (come San Prospero o Valli) dove si trovano ancora oggi. Il 2 maggio 1939 muore a Roma.
Maura Martellucci
Roberto Cresti