Piazzetta Luigi Bonelli è dedicata all’artista autore de “La ragazza del Palio” e babbo di Rosanna Bonelli detta Rompicollo, che corse il Palio nell’Aquila.
Era un selvaiolo Luigi Bonelli e proprio nella sua Contrada si trova la piazzetta a lui dedicata il 17 aprile 1979 (delibera del Consiglio Comunale n. 407). Piazzetta Luigi Bonelli, in passato chiamata popolarmente piazza di San Desiderio, si apre a metà di Via Monna Agnese.
Si caratterizza principalmente dai resti della facciata dell’ex Chiesa di San Desiderio, della quale oggi resta soltanto la facciata in conci di pietra, il portale romanico e la lunetta soprastante, mentre il corpo di fabbrica è destinato ad esercizio commerciale proprio nella piazzetta Luigi Bonelli. La chiesa è tra le più antiche di Siena, essendo menzionata già nel 1012, fu irrimediabilmente danneggiata dal terremoto del 1798.
Luigi Bonelli nacque a Siena il 18 luglio nel 1892. Talento eclettico che eccelse come scrittore, giornalista, radiocronista (fu sua la prima radiocronaca del Palio) presentatore, poeta, commediografo e perfino come disegnatore (disegnò anche i bozzetti per le monture della sua Contrada, la Selva).
In campo cinematografico e teatrale usò spesso, si dice, un po’ per esterofilia e un po’ nella convinzione che il pubblico non amasse il repertorio nazionale, lo pseudonimo di Wassili Cetov Stenberg. Tra i suoi lavori teatrali più conosciuti possiamo citare “Dramma di sogni” del 1926, “Il medico della signora malata” del 1927, “L’imperatore” e “Boccaperta in Furberia”, scritte negli anni successivi.
L’operetta di ambiente paliesco intitolata “Rompicollo“, ormai un classico a livello senese, ebbe un notevole successo tanto che fu rappresentata in Italia e all’estero. Nel 1932 Alessandro Blasetti girò a Siena “Palio”, un film di intrigo, la cui sceneggiatura si ispirò proprio ad alcune novelle del Bonelli, e il film fu proiettato con buon successo nelle sale italiane.
La figlia di Luigi Bonelli, Rosanna, corse un Palio nel 1957 per i colori dell’Aquila e prese per l’occasione il nome di “Rompicollo”, in onore alla famosa opera paterna. Rompicollo non vinse quella Carriera, ma è rimasta comunque nella storia del Palio al punto che, nello stesso anno la sua vicenda ispirò il famoso film “La ragazza del Palio” di Luigi Zampa. Nella pellicola girata nello stesso anno la Bonelli fu scelta come controfigura dell’attrice americana Diana Dors.
Maura Martellucci
Roberto Cresti