Il 13 febbraio 1845 muore Maria Assunta Boutini. Grazie a una sua donazione testamentaria verrà creato l’asilo per donne povere che porta il suo nome
Il 13 febbraio del 1845 muore Maria Assunta Boutini. Era nata Siena il 31 marzo 1764 ed era figlia di un “pappino”, cioè un inserviente del Santa Maria della Scala e di Maria Rosa Smith, emigrata in Italia da Dublino. Maria Assunta, dopo essersi guadagnata a Siena una reputazione non limpidissima per un tenore di vita “disinibito”, emigra a Napoli dove frequenta una famosa casa da gioco. Lì conosce il conte Edmond de Bourke, nobile danese inviato come ministro alla corte di Napoli, che essendo in gravi difficoltà economiche ebbe da Maria Assunta tremila scudi (lei, evidentemente, se la passava bene). De Bourke, grato per il favore e incurante delle voci sulla donna la sposa. I due vivono prima a Londra e poi a Parigi dove il conte muore nel 1821 lasciando alla senese il titolo nobiliare e una enorme fortuna che le consentirono di essere accolta tra l’alta nobiltà parigina. Di idee forti e liberali, la sua casa di Rue Faubourg Saint Honoré fu un centro di riunioni diplomatiche e politiche.
Sebbene Maria Assunta avesse lasciato Siena “chiacchierata” e povera non aveva scordato la sua città e nel testamento dispose che “fosse fondato in Siena, mia terra natale in Toscana, un asilo di beneficenza per le donne povere rese incapaci di mantenersi da se stesse a tutti i bisogni della vita, da malattie gravi o altre cause disgraziate”, disponendo a questo scopo la somma di 240.000 franchi. Dopo la sua morte il Comune di Siena, investito dell’incarico di esecutore testamentario in merito a tale lascito, stabilì di insediare l’asilo nell’ex convento di Vita Eterna in via dei Pispini, e dal 1852 l’istituto, intitolato giustamene “Pio stabilimento di Maria assunta Butini Contessa Bourke”, iniziò la sua benemerita attività che dura anche oggi.
Maura Martellucci
Roberto Cresti