Finisce così la diatriba, che durava da secoli, tra l’Ordine domenicano, a cui la Santa apparteneva (era una Mantellata) e l’Ordine dei francescani, che rivendicavano come uniche stigmate reali quelle di San Francesco
Il 16 febbraio 1630 il papa Urbano VIII (al secolo Maffeo Barberini) dichiara valide le stigmate di Santa Caterina ponendo così fine alla diatriba, che durava da secoli, tra l’Ordine domenicano, a cui la Santa apparteneva (era una Mantellata) e l’Ordine dei francescani, che rivendicavano come uniche stigmate reali quelle di San Francesco.
I francescani contestavano il fatto che le cicatrici di Caterina non fossero “visibili”, e i domenicani ribattevano che, come riporta Raimondo da Capua, biografo della Santa, “il Signore amabilissimo aggiunse una nuova grazia, quella di sentire il dolore delle piaghe e che non apparissero le cicatrici sanguinanti”. In questa data, inoltre, il Papa estese a tutta la Chiesa la festa in onore di Caterina, celebrata il 30 aprile, e fece inserire il suo nome nel martirologio cristiano.