L’8 febbraio 1786 l’Arcivescovo acconsente alla richiesta dell Contrada della Lupa di poter officiare dentro alla chiesa di San Rocco, il protettore degli appestati
Nel XV secolo il culto per San Rocco, protettore degli appestati, ebbe un forte impulso, ed anche a Siena nacque una compagnia laicale a lui dedicata, che ai primi del Cinquecento decise di costruire una chiesa lungo via Vallerozzi, cui partecipò attivamente anche la Contrada della Lupa. A confermarlo è una petizione del 1512, con cui la Contrada et Huomini di Vallerozzi domandavano aiuto economico alla Balia, essendosi messi a edificare un tempio a laude di detto Santo.
Intorno al 1520 la chiesa era già terminata, ma in una visita pastorale del 1575 risultò disadorna, tanto che la compagnia nel Seicento s’impegnò per abbellirla, chiamando i migliori pittori dell’epoca, dal Manetti al Salimbeni fino al Mei. Nel 1785 la compagnia fu soppressa, e la Lupa chiese di poterla officiare. L’8 febbraio 1786 l’Arcivescovo acconsentì, obbligando la Contrada a conservare gli immobili e gli arredi sacri.
Maura Martellucci
Roberto Cresti