Cultura

Poggibonsi punta sulla street art

Da oggi fino al 17 giugno arte e musica saranno protagoniste del Festival organizzato dal Circolo Arci BlueTrainClub. Tre artisti internazionali trasformeranno i muri della città in opere d’arte.

Da oggi, fino al 17 giugno, Poggibonsi si colora di arte e musica e continua a puntare sulla street art. Dopo il successo della prima edizione dello scorso anno torna in Val d’Elsa il Dots Fest – Down On the Street, festival di arte e musica ideato e realizzato dal Circolo Arci Blue Train Club, che porterà 3 street artists di fama mondiale a trasformare tre muri della città in vere e proprie opere d’arte.

Dome, Qbic e Zed1, questi i nomi dei tre artisti che a partire dal 10 giugno saranno ospiti della Val d’Elsa continuando a contribuire al percorso volto alla riqualificazione degli spazi urbani promosso dal Circolo Arci Blue Train Club con il sostegno dall’ amministrazione comunale di Poggibonsi. Dopo il successo dello scorso anno la città valdelsana continua a puntare su questa forma d’arte che trasforma i muri messi a disposizione in installazioni firmate da grandi artisti del panorama street mondiale. Dall’Italia alla Germania per arrivare fino alla Russia questi gli Stati di provenienza dei tre street artists. Anche per la seconda edizione, il festival conferma la precisa volontà di fare della street art uno strumento di espressione e di valorizzazione artistica di luoghi mai banali, ma capaci di rappresentare la socialità, la storia e la cultura della città di Poggibonsi.

Tre i muri messi a disposizione dall’amministrazione comunale Poggibonsese per l’edizione 2016 del Dots Fest. La facciata della RSA Dina Giardini in Piazza Rita Levi Montalcini e la parete di Via Spartaco Lavagnini a Poggibonsi, rispettivamente assegnate agli artisti Dome (Germania) e Qbic (Russia), e il muro della casa del popolo di Staggia Senese in via Romana affidato a Zed1 (Italia).

Insieme alla street art il DOTS Fest punta anche alla musica.

● Venerdì 10 giugno si terrà l’inaugurazione del Dots presso il Bar il Campino in Via Dante con un aperitivo musicale a cura di dj Luigi Fabbri e Mattia Capitani e concerto live de La Gerberette.
● Giovedì 16 giugno, concerto de “I Matti delle Giuncaie” in Piazza Matteotti in occasione della Notte Bianca. L’apertura è dedicata ai Bandainhos (la sezione dei piccoli musicisti di Bandão), Jaguaribe e dal rock blues degli Headstone Blues.
● Venerdì 17 giugno, concerto reggae grazie alla collaborazione con l’associazione Mosaico. Aprono la serata le percussioni dei Bandão, il tutto accompagnato da spettacolo di giocoleria dei Home Circus artisti in full HD.

Il Dots Fest – Down on the street nasce nel corso del 2015 da un’idea del Blue Train Club e con il sostegno dell’ amministrazione comunale di Poggibonsi. Obiettivo principale degli organizzatori è quello di dare nuova vita alla città valdelsana che per la sua storia e la sua struttura si presta ad installazioni permanenti di Street Art. L’arte urbana si immerge così perfettamente nell’ambiente industriale di Poggibonsi facendosi tramite di messaggi e valori sociali. Il festival Dots dà avvio a Fenice Contemporanea, progetto di promozione e sperimentazione dell’arte contemporanea in Valdelsa arrivato al suo terzo anno, realizzato con il Comune di San Gimignano in collaborazione con Vernice Progetti Culturali, Culture Attive, Arte Continua. Dots, inoltre, è parte integrante del cartellone estivo di Poggibonsi con il progetto “Piazze d’Armi e di città”

Lo scorso anno le opere di Hyuro, Zed1 e Mr. Thoms iniziarono il processo di riqualificazione urbana che è al centro del progetto DOTS. Location dell’edizione 2015 furono i muri dell’archivio comunale di Poggibonsi in via A. Volta, il Sottopasso del Parco Urbano in Via Montecitorio e la RSA Rita Gandini in Piazza Rita Levi  Montalcini.
Poggibonsi, cuore pulsante della piccola e media industria negli anni ’70, ha deciso di investire sulla Street Art come fenomeno di riconversione dell’ambiente urbano preesistente, così da trasformare la provincia in un polo di propagazione culturale. Una riqualificazione che non prevede esclusivamente un miglioramento della qualità dei luoghi in cui si va ad agire, ma anche un cambiamento di rotta, verso una realtà moderna e multiculturale seguendo le orme delle grandi città capofila del movimento della Street Art.

Questa edizione si carica di un ulteriore valore simbolico. “Dipingiamo i muri in un mondo in cui questi vengono innalzati per creare divisioni ed emarginazione. – così commentano i volontari del Circolo Blue Train Club – La Street Art ha dato vita ad una rivoluzione socio-culturale che permette di raggiungere il maggior numero di persone in modo immediato, senza mediazioni, impossessandosi di spazi urbani per farsi promotrice di messaggi importanti.”

“Per abbattere i muri di filo spinato trasformandoli in opere d’arte.”

Zed1 è uno street artist, nel significato più genuino del termine, da più di vent’anni. Tramite un costante e variegato sviluppo della tecnica, il suo stile si evolve conseguentemente alla sua attività di writer, che lo porta a dipingere treni, muri e superfici di ogni tipo. Seguendo la sua predilezione per il figurativo, arriva a creare un mondo di burattini umanoidi, che, nella loro apparente asetticità, interagiscono con la realtà che li circonda, evolvendosi tanto nello spazio quanto nel tempo (come nel recente ‘Second Skin’). Zed1 si muove , attraverso una una raffinata danza di forme e colori, in un surrealismo postmoderno, che anche nei suoi tratti più irrazionali rimanda a una lucida consapevolezza, a volte malinconica, a volte terribilmente ironica.

Dome Christian Krämer ha iniziato a creare la sua arte nella città di Karlsruhe nel sud della Germania. Affascinato dall’arte realizzata in luoghi pubblici, dal 1994 ha iniziato a dar vita ad opere di street art mediante l’utilizzo di bombolette spray. Il punto focale dei suoi lavori è l’essere umano. Ispirato al teatro delle ombre Dome si è imbattuto nell’idea di isolare le parti del corpo dipingendole individualmente. Ha sviluppato un sistema di “costruzione modulare” dove i singoli pezzi sono dipinti incrementalmente ruotando di 45°.Questo metodo gli permette di dotarsi di grande flessibilità,  sottoponendo la composizione a veloci mutamenti. Inizialmente le varie parti sono disegnate su un “heavy paper” e poi tagliate così da poterle legare insieme in ogni composizione. Quando tutte le varie parti sono posizionate Dome inizia a dipingere il suo mondo irreale con penne, hennè e vernice acrilica dando vita a tutti i protagonisti dei suoi dipinti. Negli ultimi anni Dome si è avvicinato al mondo digitale, lavorando al computer le immagini prima di trasportarle su tela. I colori che hanno caratterizzato le sue ultime opere sono le tonalità della terra e dell’oro, infondendo così un bagliore alla tela. La street art di Dome prende vita grazie a stencil, bombolette e pennelli utilizzati per creare le sue fantastiche ed emozionanti immagini,  facendo diventare l’arte figurativa protagonista. L’architettura barocca e le fantasie floreali sono elementi costanti dell’arte creativa di Dome che spesso rappresenta le sue figure in paesaggi, sui palchi e piattaforme, accompagnate da strisce di parole scritte con un carattere creato dallo stesso artista. Con Dome ci si addentra in un viaggio fatto di maschere e di profondità che si aprono alla nostra immaginazione e fantasia.

Qbic nasce in Russia nel 1985, studia alla Kazan Art School, lavora nel mondo delle illustrazioni, del design e dei graffiti ed insegna alla Children’s School of Design. L’amore per la pittura lo porta per alcuni anni lontano dalla street art. Dopo alcuni anni però avviene il ritorno ad un’arte surrealista volta a raccontare storie e dar vita a personaggi di fantasia. Il nuovo stile di Qbic composto da elementi illustrativi, immagini surreali e una distintiva palette di colori ha effettuato il suo debutto nel 2013 alla Street King Gallery di Mosca. La sua famiglia, la natura che lo circonda e le letture influenzano la creatività dell’artista facendo sì che i suoi lavori si carichino di messaggi universali di amore e spiritualità caratterizzati da una costante evoluzione del linguaggio e della tecnica visiva. Attualmente sta portando la sua street art in tutto il mondo partecipando a festival internazionali in Russia, Svizzera, Usa, Australia e altre parti del mondo. Le sue opere inoltre sono state vendute ad aste di beneficenza insieme alle produzioni di artisti di fama internazionale come Swoon, Phlegm, Faile, Sandra Chevrier e molti altri.

Il Circolo Arci Blue Train Club di  Poggibonsi è un’associazione di volontariato nata nel 2001. Nell’ultimo decennio il Blue Train Club si è sviluppato nella realtà poggibonsese come un punto di riferimento per i giovani che vogliono fare e ascoltare musica, che vogliono stare insieme e socializzare, presentandosi come uno spazio di aggregazione spontanea aperto ad ogni età etnia e idea.

Arianna Falchi

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Arianna Falchi

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