Remixing Cities n. 2 è un progetto che riguarda la rigenerazione, il riuso, la rivalorizzazione degli spazi, ai fini di uno sviluppo locale. Dopo Reggio Emilia e Mantova ora tocca a Siena, il 7 e l’8 ottobre.
Come si fa a coniugare, senza stravolgerlo, l’enorme patrimonio artistico, culturale e storico delle città italiane, così impregnate di monumentalità e di memorie sovrapposte del passato, con i processi di modernizzazione dei tessuti urbani resi necessari dalle necessità sociali, culturali e urbanistiche del mondo contemporaneo?
Questa domanda è alla base delle due giornate senesi di incontri e dialoghi internazionali di Remixing Cities. Nell’ambito del più generale programma dell’iniziativa, le giornate senesi sono infatti dedicate alla riflessione e al confronto sui temi della rigenerazione nei centri storici e quindi sulla possibilità di rivitalizzare, usando come leve la cultura, le arti e la cooperazione sociale, i luoghi che nel tempo hanno modificato o, in alcuni casi, perduto del tutto le proprie funzioni originali e, con nuove destinazioni, sono stati (o possono essere) riconsegnati alla pubblica fruizione.
In una città come Siena, così giustamente fiera della propria identità sociale, storica ed urbanistica, la domanda iniziale assume, in chiave urbana, un significato particolare ed essenziale per proseguire un ragionamento ed accompagnare un percorso già iniziato con il nuovo piano urbanistico e con il regolamento sui beni comuni. Come si fa a rendere Siena una città contemporanea senza modificarne l’anima e la struttura urbana?
Come si fa a riprendere quel processo di stratificazioni (interrottosi dal secondo novecento in poi) che nel corso di almeno 10 secoli ha determinato la struttura della città così come la vediamo oggi e che la ha resa sempre “contemporanea”, ossia al passo con i propri tempi?
Oggi che avanzano in tutto il mondo concetti urbanistici nuovi che non risolvono più il problema della modernizzazione delle città solo attraverso la costruzione del nuovo, ma che lo fanno puntando sulla rigenerazione in chiave contemporanea e aperta al futuro dell’esistente, iniziare un dibattito in città è molto interessante. Speriamo poi che sia anche molto importante.
Ovviamente una riflessione del genere a Siena non può non coinvolgere il Santa Maria della Scala, che è proprio l’emblema di luogo conformatosi per stratificazioni del corso di 9 secoli, che è sempre stato contemporaneo ai tempi assolvendo funzioni utili alla comunità e che adesso non ha ancora pienamente trovato una strada (ma ci si augura che la si stia trovando) per continuare ad essere contemporaneo e funzionale alle necessità della comunità. Parlare di rigenerazione e riuso a Siena significa iniziare a farlo partendo dal Santa Maria.
La due giorni senese costituisce quindi l’occasione per ragionare su questi temi. Si è deciso di farlo attraverso il coinvolgimento di personalità che, proveniendo da ambiti e discipline differenti nonché con ruoli e funzioni diverse, da molti anni si occupano dei temi della rigenerazione e del riuso urbano. Personalità che al centro della propria visione pongono proprio il rapporto fra modernizzazione e patrimonio culturale, ma che non sottovalutano il potente ruolo che in questi necessari processi di trasformazione possono svolgere il patrimonio sociale di un territorio e le competenze e dinamiche creative di professionalità ed esperienze riconducibili al mondo delle arti e della cultura.
D’altra parte l’adozione della metodologia del BootCamp, mutuato dalle più moderne pratiche urbanistiche, consente di rilanciare il dibattitto sul Santa Maria della Scala coinvolgendo personalità di grande prestigio del panorama culturale nazionale ed europeo, che, ciascuna con il proprio sguardo e con il proprio approccio potrà contribuire attraverso il confronto con tutti gli altri a produrre suggestioni sul futuro dell’intero complesso, che dovrà progressivamente diventare oltre che un luogo espositivo e museale anche un centro internazionale di produzione artistica e culturale. Un primo step, non decisivo, ma sicuramente stimolante, per delineare la fisionomia e l’identità di un luogo, che una volta portato a compimento costituirà, per dimensioni e ci si augura per prestigio, il più grande spazio culturale italiano, fra i più grandi del continente.
L’appuntamento senese prevede tre ambiti di riflessione:
Uno locale / centrato proprio sul Santa Maria della Scala, l’enorme complesso museale collocato nel cuore della città, un tempo ospedale e oggi in via di profonda trasformazione, attraverso il BootCamp Santa Maria, laboratorio finalizzato a produrre ipotesi progettuali e nuove destinazioni d’uso al quale sono stati invitati a partecipare urbanisti, architetti, economisti, storici dell’arte di fama nazionale e internazionale;
Uno nazionale / la rigenerazione urbana fra norma e prassi per fare il punto, insieme ai rappresentanti di alcune città, di alcune regioni e dei ministeri, sullo scenario italiano, anche sotto il profilo legislativo e amministrativo;
Uno internazionale / so_cult re/generation meeting che mira, da un lato alla ricognizione delle principali esperienze emerse, dall’altro è centrato su un’esperienza caposaldo del dibattito internazionale: l’Albania, che si impone all’attenzione degli esperti per le politiche e i progetti di rigenerazione attivati con drivers socioculturali a partire da Atelier Albania.
Remixing Cities nasce a Napoli nel 2014 come Seminario internazionale e Special Event a cura di GAI – Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani e Associazione ICS – Innovazione Cultura Società con la coproduzione del Forum Universale delle Culture Napoli e Campania e la collaborazione di Comune di Reggio Emilia, Comune di Ferrara e Comune di Padova. A Remixing Cities è seguita una pubblicazione cartacea in formato tabloid ed edizione limitata, un volume digitale liberamente scaricabile dal sito www.giovaniartisti.it, un canale video con contributi teorici e interviste.
Remixing Cities n. 2 è un progetto promosso da GAI – Associazione Circuito Giovani Artisti Italiani, Comune di Reggio Emilia, Comune di Mantova, Comune di Siena – Complesso Museale Santa Maria della Scala. In collaborazione con Comune di Ferrara, Comune di Padova, Comune di Ravenna e con Mecenate 90, Fondazione Forum Universale delle Culture 2013, Fondazione E35, ICS – Innovazione Cultura Società, Pantacon impresa sociale per la cultura, Che Fare. Patrocinato da Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e da Regione Toscana. Con il sostegno e il patrocinio di Regione Emilia Romagna. Media Partner RADUNI – Associazione Operatori Radiofonici Universitari. Partner Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Reggio Emilia – Fondazione Architetti di Reggio Emilia, Società di trasformazione urbana Reggiane spa, Santagnese10, Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, Associazione Mecenate90.
Iniziativa inserita nell’ambito del programma di Mantova 2016 Capitale Italiana della Cultura e di #Fattidicultura2016
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