Ritrovate maioliche arcaiche ad Asciano. Da oggi, in mostra a Palazzo Corboli

Tornano a splendere 9 maioliche arcaiche databili tra il XVI e il XV secolo. L’esposizione da oggi, 16 settembre, ad Asciano, al museo civico di Palazzo Corboli in Sala Aristotele.

Tornano a splendere 9 maioliche arcaiche d’inestimabile pregio databili tra il XIV e il XV secolo. Tra queste anche un pezzo unico: un boccale che vanta la raffigurazione mai documentata prima di un volatile intento a pulirsi la zampa in verde ramina e bruno manganese su sfondo di smalto bianco.

Un tesoro di ceramica che, dopo un attento lavoro di recupero e restauro, sarà in mostra da sabato 16 settembre al museo civico di Palazzo Corboli ad Asciano (Sala Aristotele).

“Le maioliche ritrovate” è il titolo della mostra realizzata da Arca (Associazione Ricerche Culturali Asciano) con il contributo del Comune di Asciano e Banca Cras in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici e Arte dei Vasai della Nobile Contrada del Nicchio. L’esposizione inoltre s’inserisce nel cartellone di eventi di “Lauretana 2017” e nel progetto MUSST coordinato dalla Pinacoteca Nazionale di Siena.

A seguito della convenzione stipulata tra Amministrazione Comunale di Asciano e Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana nel 2015, hanno avuto inizio una serie di campagne di ricognizione nel centro storico ascianese, tuttora in corso, allo scopo aggiornare la redazione della carta archeologica del territorio e di reperire nuovi indizi sull’attività di produzione di ceramica, documentata fin dal medioevo. Tra 2015 e 2016, è stato effettuato uno scavo archeologico su due pozzi di butto individuati all’interno di una proprietà privata in Piazza del Grano, che ha permesso di recuperare circa 15mila frammenti di ceramica, databili dal XIV al XIX secolo.

Dato l’eccezionale ritrovamento, l’associazione culturale ARCA si è fatta carico del progetto di restauro e di allestimento all’interno del museo civico di Palazzo Corboli con l’organizzazione di un “open lab” allo scopo di far assistere i visitatori alle fasi di restauro e di studio in corso. Le ricerche, inoltre, si sono avvalse di tecniche innovative, come il rilievo 3D, applicato ad alcune forme ceramiche, e organizzate all’interno dell’iniziativa denominata “3DModeling@MuseoCorboli”. Il restauro è stato completamente finanziato dall’amministrazione comunale che ha valutato come un investimento sul futuro di Asciano il progetto presentato da Arca per il recupero di questi pezzi unici. Asciano era infatti un tempo tra i maggiori produttori in Toscana e riscoprire questa memoria, andata purtroppo quasi del tutto perduta, potrebbe dare impulso al tessuto economico del territorio come è già avvenuto in realtà vicine a quella ascianese.

Asciano è stato per tutto il Medio Evo e fino al XIX secolo un centro molto importante per la produzione della ceramica. La presenza di argilla di alta qualità e la grande disponibilità di acqua, utilizzata all’epoca sia come forza motrice sia come elemento della produzione, ha fatto sì che per secoli le grandi famiglie borghesi di Siena avessero qui i propri insediamenti produttivi. Prime tra tutte le fornaci per la produzione delle ceramiche. Un patrimonio andato oggi quasi completamente perduto, testimoniato solo da una serie di frammenti esposti a Palazzo Corboli e da alcuni pezzi di particolare importanza che fanno mostra di sé nei grandi musei del mondo tra cui il National Gallery di Londra. Fortissimo in particolare il legame con le famiglie della zona dei Pispini, che spesso avevano la propria fabbrica sia in quella zona sia ad Asciano. Oggi la Nobile Contrada del Nicchio, grazie all’Arte dei Vasai, si è dotata di un proprio museo e da qui l’idea di presentare proprio lì lo straordinario ritrovamento.