Cosa ci fa l’Acca Larenzia nella Sala del Pellegrinaio? E perché ci sono sacchi di grano e ceste di pane, panini con lo stemma dell’antico Spedale Santa Maria della Scala, esposti proprio sotto agli affreschi della sala? C’è sicuramente qualcosa di nuovo che sta arrivando, nel complesso museale del più antico ospedale d’Europa. Ma non sembra una mostra e in effetti, se chiediamo a chi sta lavorando per allestire questi dettagli, nessuno parla di esposizioni particolari. Casomai ci indicano, per darci un indizio sulle novità delle quali evidentemente sanno poco o nulla o delle quali comunque non possono ancora parlare, le scene sopra alle nostre teste. Il ciclo con le opere della misericordia, dipinto da Domenico di Bartolo lungo una delle pareti della sala, chiarisce meglio il concetto. Che, probabilmente, si lega ancora all’evento unico – in occasione di Expo e del tema ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita’ – della scopertura del pavimento del Duomo e del dettaglio legato a Mosè che fa scaturire l’acqua dalla roccia. C’è qualcosa di nuovo ed è legato all’accoglienza e alla nutrizione. Le scene del Pellegrinaio, eseguite da artisti senesi riflettono infatti la storia e le attività dell’antico Ospedale, dal ricovero per i pellegrini stanchi lungo il percorso della Francigena alle cure mediche, dall’assistenza dei poveri all’accoglienza dei ‘gettatelli’, i fanciulli abbandonati, dall’attività economica a quella agricola.
Ecco allora che la copia di Acca Larenzia, intenta ad allattare Romolo e Remo col suo sguardo da lupa, prende un significato nuovo e invita i visitatori del Santa Maria a scendere nel ‘fienile’ dello Spedale e godersi l’opera originale di Jacopo della Quercia, che si trovava su Fonte Gaia.
L’importanza dell’acqua che torna ancora come messaggio di vita, ma anche le madri e le balie come Acca Larentia, l’elemosina del pane (che veniva prodotto proprio al Santa Maria con i grani di proprietà dello Spedale) ai bisognosi, l’accoglienza ai pellegrini della Francigena. I pellegrini, appunto. Nella Cappella del Manto l’immagine di uno di loro – rappresentato da Ugo Giulio Lurini – diventa la guida per i visitatori. E proseguendo dall’altra parte, verso l’ala Squarcialupi, d’impatto il nuovo allestimento del punto informativo, con tanto di tour operator a disposizione e il bar book shop per una pausa piacevole e culturale. Un nuovo concetto di accoglienza, quindi, che si rifà alle origini dello Spedale Santa Maria della Scala e che si offre a tutto tondo a quanti vogliano percorrere la lunga storia d’Europa che trovava uno dei suoi snodi principali proprio a Siena. Da ottobre, tutto questo sarà realtà. Forse, un passo indietro con umiltà spingerà a proiettarsi verso un futuro diverso per l’inestimabile patrimonio senese.
Katiuscia Vaselli
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