Arriva a conclusione il mandato del direttore del Santa Maria della Scala Daniele Pittèri e, come già era nell’aria e avevamo scritto, Pittèri lascia Siena. Il suo saluto alla città è arrivato ufficialmente oggi, alla fine di un percorso lungo tre anni che ha portato il Santa Maria della Scala ad essere un complesso museale con numeri importanti in termini di presenze e di conseguenza anche di introiti. Nella lunga intervista di qualche giorno fa avevamo snocciolato cifre ed eventi ma anche traguardi raggiunti con un lavoro di squadra tra amministrazione e gestione che finalmente ha riportato il Santa Maria ad essere un museo di qualità.
Direttore, ha ufficializzato con un post su Facebook il suo addio alla città e proprio stamani anche il sindaco Luigi De Mossi ha dichiarato che verrà fatto un bando per cercare un direttore di livello…
“Mi sembra il processo più giusto e corretto”
Si aspettava forse, numeri alla mano, la proposta di rinnovo oppure in qualche modo si sente “mandato via”?
“Assolutamente no. Ho sempre avuto ben chiaro il termine del mio incarico. Con il sindaco abbiamo avuto negli ultimi tempi diversi incontri sempre molto schietti, ci siamo confrontati su idee e progetti. Ufficialmente non c’era mai stata nessuna proposta di rimanere nemmeno per qualche mese in più. Siamo giunti in modo consensuale a questa conclusione. Penso sia legittimo ipotizzare che ci sia un cambio alla guida di un’istituzione culturale nel momento in cui scade un contratto e credo che l’amministrazione che ha una propria visione e propri progetti voglia trovare persone adatte a certi ruoli chiave che portino avanti il lavoro con professionalità e con un rapporto fiduciario forte. In questi mesi comunque fiducia ed empatia ci sono stati con il sindaco”.
Visione e progetti: vi siete confrontati su quello che sarà?
“Sì ma rispetto la riservatezza che ho promesso al sindaco. Ci sono alcune cose che mi convincono molto, le trovo forti e interessanti, in linea con le mie idee. Altre invece non mi hanno convinto affatto ma perché lontane dal mio modo di vedere il museo”.
Si riferisce ad eventi che si svolgeranno al Santa Maria della Scala e che non sono legati all’arte e alla cultura? Insomma, un passo indietro del museo che torna ad essere un ‘contenitore’?
“Ormai è noto, non sono molto d’accordo col mischiare queste cose, non lo vedo di buon occhio, fermo restando che lo fanno molti musei in Italia”.
Cosa farà dal 1 febbraio Daniele Pittèri?
“Riprenderò la mia rete di contatti magari valutando proposte che finora non avevo considerato perché impegnato con il Santa Maria. Come è capitato già altre volte, ci saranno occasioni ma al momento vado via da Siena senza un progetto alternativo”.
Cosa le resterà di Siena?
“In questa città ho vissuto oltre ad averci lavorato, lascio quindi tante relazioni, persone che mi hanno aiutato a capire Siena e le sue particolarità. Per me è stata un’esperienza fortissima, oltretutto tre anni non sono pochi. Siena la porterò comunque con me”.
Chi verrà dopo di lei, cosa troverà nel Santa Maria della Scala?
“Innanzitutto è importante che si comprenda che questo ambiente è complesso, difficile. Siamo riusciti a mettere dei soldi da parte per futuri interventi e investimenti quindi chi arriverà dopo di me si troverà senza alcun dubbio una situazione migliore rispetto a quella che ho trovato io. Rimangono comunque anche alcuni problemi da risolvere”.
Katiuscia Vaselli