È un progetto innovativo e ambizioso quello che il 34enne Stefano Caccavari sta realizzando anche nel territorio senese. Tutto è partito in Calabria, sua terra di origine, in provincia di Catanzaro. L’idea, al momento vincente, è quella di puntare sull’agroalimentare di qualità andando a riprendere antiche ricette e antichi modelli e metodi di produzione. La novità degli ultimi giorni è l’apertura di un secondo mulino nel territorio comunale di Buonconvento. Si chiama Mulinum la sua impresa, e opera nel concetto di “modello di impresa etica”.
“L’intento – spiega Stefano Caccavari, ideatore del progetto e amministratore delegato di Mulinum – è quello di tornare a mangiare sano andando al contempo a rivalutare il prodotto agricolo. Ci ispiriamo al modello del Brunello di Montalcino. Quindi il desiderio è seguire la tradizione e puntare su qualità ed eccellenze. E fare tutto questo anche con il grano. Noi parliamo sempre di prodotti assolutamente locali”. Mulinum coltiva senza pesticidi farro, maiorca e segale che macina lentamente nel mulino a pietra per ottenere farine integrali in purezza, con cui produce pani contadini, prodotti da forno genuini e pizze agricole. “Il sapore della tradizione – dicono dall’azienda – si sta propagando in tutta Italia dimostrando che il modello d’impresa etica è replicabile sull’intero territorio nazionale”.
Nel territorio comunale di Buonconvento, in località Castelnuovo Tancredi, all’interno della costruzione in bioedilizia che si avvale di energia rinnovabile e due forni a legna, attorniata da 300 ettari di grani antichi, sono attivi due antichi mulini a pietra francese La Fertè risalenti a inizio ‘900, che sono stati recuperati dal giovane imprenditore e che sono quindi pronti a produrre farine integrali con cui realizzare prodotti secondo la tradizione toscana.
Il progetto è partito a San Floro, piccola località nel catanzarese dove Caccavari viveva. Lì è stato realizzato il primo mulino e lì è nato quel modello che ha dato ottimi frutti tanto da pensare poi di replicarlo anche nel territorio senese. In pochi mesi dopo la partenza del progetto, Mulinum è diventato il più grande crowdfunding online nel settore agricolo con il supporto di 100 soci iniziali, che adesso sono già diventati circa 300.
“Tutto nacque a San Foro da una necessità e da un sogno che avevo – racconta Caccavari. – Venne a trovarmi un amico di Siena e mi propose di replicare anche in Toscana quel che già facevamo in Calabria. Così è nato il progetto del mulino a Buonconvento, che ha preso il via già nel 2018. Adesso abbiamo aperto un secondo mulino, è stato costruito l’edificio. Ci saranno un mulino, un forno per fare il pane e grani antichi affinati a pietra. Va raccontato che la provincia di Siena è terza in Italia per la produzione di grano. Non tutti lo sanno, ma siamo in uno dei granai del Paese. Questo, dunque, è un territorio di eccellenza pure da questo punto di vista. Ma il prodotto va a mio avviso ulteriormente valorizzato”.
I progetti sono svariati, e seguono linee diverse. Appena aperto il secondo mulino senese già l’idea è quello di aprirne uno anche a Brindisi, in Puglia. L’azienda cresce e si ingrandisce. “Il mercato italiano sta crescendo molto – afferma l’amministratore delegato di Mulinum, – e lo sta facendo anche attraverso l’e-commerce. Noi puntiamo tanto anche sulla comunicazione, pure quella online e dei social. Siamo diventati l’azienda agricola più seguita d’Italia. Quel che facciamo è realizzare una narrazione giornaliera della nostra attività e dei nostri prodotti. Tantissimi si sono appassionati, guardano le nostre storie e imparano a conoscerci e ad apprezzarci. Il sogno, che stiamo riuscendo a realizzare, è quello di creare una catena di mulini e di aziende agricole”. In questo progetto Caccavari, che è già stato nominato Cavaliere della Repubblica per il suo lavoro, è sostenuto da alcuni soci: Guido Venturini del Greco, Vincenzo De Rose, Walter Ligas.
“Quest’inaugurazione rappresenta un traguardo importante che è stato reso possibile dal socio capofila Guido Venturini del Greco, dai soci operativi Massimiliano Leonardi, Walter Ligas, Vincenzo De Rose e tutti gli altri che hanno condiviso il mio sogno folle – commenta ancora Caccavari. – Ma un ringraziamento speciale va anche all’agronoma Rosanna Zari che ci ha seguito attentamente. Dare il via a un secondo mulino, soprattutto in questo momento in cui tanto si parla di crisi del grano, per me e per noi tutti rappresenta un motivo d’orgoglio nonché un’ulteriore occasione per attestare che, così come facciamo dal 2017, con impegno, passione e rispetto per i nostri campi spesso abbandonati, si può assicurare grano italiano e genuino”. Il sogno, neanche troppo nascosto, è diventare entro 5 anni la più grande azienda agricola biologica italiana.
Gennaro Groppa