Sapori

Consorzio del vino Chianti al sottosegretario La Pietra: “Le banche ci diano respiro sul credito”

“Le banche ci devono dare respiro sul credito, per poter rientrare sul capitale investito: questa sarebbe la soluzione a tanti dei nostri attuali problemi”. A dirlo è Giovanni Busi, presidente del consorzio Vino Chianti, dopo la visita del sottosegretario alle politiche agricole, Patrizio La Pietra, allo stand del consorzio al Vinitaly di Verona.

Il Chianti si trova ad affrontare un periodo non facile con problematiche relative alla produzione 2023, dove abbiamo avuto una vendemmia molto scarsa. La Banca centrale europea deve ridurre, se non tagliare, il costo del denaro – ha dichiarato il presidente Busi -. Sarebbe un grande sollievo per tante aziende. Stiamo assistendo ad un calo delle vendite dovuto, principalmente, all’alto costo del denaro che ha sottratto risorse alle famiglie e, quindi, alla capacità di spesa. I costi energetici, poi, sono stati un’ulteriore aggravante. Il sottosegretario ci ha detto che il Governo sta già lavorando su questo fronte, e prevede una riduzione dei tassi di interesse in tempi abbastanza brevi, spetta comunque alla Bce la decisione finale”. Sul fronte dei ristori per le calamità naturali, che dallo scorso maggio hanno interessato anche la Toscana, il sottosegretario La Pietra ci ha detto che sono stati stanziati 7 milioni di euro, fondi che, comunque, non sono certamente sufficienti a livello nazionale – sottolinea Busi -. Fondamentali restano però le agevolazioni da parte delle banche sui crediti”.

Il Chianti ha investito molto sulla fiera nazionale del Vinitaly. Ad oggi il bilancio è certamente positivo. Abbiamo registrato una grande affluenza attorno al nuovo banco del vino Chianti, che abbiamo diviso in 4 settori: Chianti d’annata, Chianti riserva, Chianti superiore, Vin santo del Chianti. Abbiamo voluto dare maggiore visibilità a questi vini e offrire l’opportunità ai vari clienti di poter assaggiare il prodotto che più interessa loro – spiega il presidente del Consorzio -. Abbiamo cercato di offrire sia alle aziende che ai nostri clienti un’opportunità per stare vicini al Chianti e assaggiare le nuove produzioni. Il sistema fieristico funziona nonostante il complesso periodo che stiamo vivendo a livello internazionale”.

emanuele giorgi

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