Siamo arrivati all’ora di pranzo e se avete bisogno di un’idea, eccola. Fresca fresca, a chilometro zero e genuina.
E’ una pasta. Una pasta in grado di sprigionare tutto il sapore del grano duro prodotto nel territorio ascianese e che, grazie alle caratteristiche conferitegli dalla crete dove viene coltivato, rappresenta un’eccellenza del paniere dei prodotti tipici senesi. Si chiama Pastasciano ed è stata presentata nei giorni scorsi a cittadini e turisti del “Paese del Garbo” in occasione del tradizionale Settembre Ascianese. La nuova pasta è attualmente in vendita solo nelle botteghe locali e nel bookshop del museo di palazzo Corboli.
Pastasciano è nata grazie all’intuito di un produttore locale, Francesco Cini, che si è avvalso della collaborazione dell’amministrazione comunale di Asciano e della Pro Loco locale per la promozione oltre che del supporto di esperti e studiosi di settore tra cui il professor Stefano Benedettelli del dipartimento di Scienze Produzioni Agroalimentari e Ambiente dell’Università di Firenze. La peculiarità principe della pasta è che viene prodotta solo con grano duro raccolto sul territorio delle crete ascianesi per poi essere rivenduta esclusivamente in loco dopo essere stata macinata a pietra in un mulino di Torgiano (Pg) e pastificata con stampi in bronzo ed essiccazione naturale nel pastificio di Greve in Chianti (Firenze). «Tutto come una volta – spiega Francesco Cini -, per riscoprire il sapore antico di un prodotto che nasce dalla nostra terra fin dai tempi antichi e per rivalutare un prodotto seriamente di qualità». Cini è attualmente l’unico produttore del territorio, suoi i 13 quintali di grano che sono stati necessari a produrre circa 9 quintali di Pastasciano che è stata confezionata in tre formati da mezzo chilo: tagliatelle, caserecce, stracci. Ogni confezione è in vendita al costo di 3 euro e mezzo.
«Pastasciano ha già riscosso un grande successo a pochi giorni dalla presentazione – aggiunge il sindaco di Asciano Paolo Bonari -. Un prodotto che rende ancora una volta orgogliosi della nostra terra, dei suoi frutti e delle nostre tradizioni. Il sapore di questa pasta è ancora più buono al pensiero che è il frutto di un lavoro di squadra tra operatori economici di fliera, Amministrazione Comunale e Pro Loco. E’ stato il primo esperimento di questo tipo realizzato nel nostro territorio e ne sono particolarmente felice.
Me è stato solo un primo passo che punta ad obiettivi ambiziosi attraverso il sempre maggiore coinvolgimento delle nostre aziende agricole, alle quali abbiamo già chiesto una disponibilità per il 2016 alzando ancora di più l’asticella della qualità. Il progetto per il 2016 si baserà infatti solo sulla coltivazione dei cosiddetti grani antichi: ovvero varietà del passato rimaste autentiche e orginali, in grado di aggiungere al gusto intenso di una pasta artigianale, qualità organolettiche e nutrizionali elevatissime. La pasta realizzata con il progetto di quest’anno – conclude Bonari – potrà essere degustata anche in tutte le future manifestazioni realizzate dalla Pro Loco».