Una occasione unica anche per combattere l’agropirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia.
A Rio 2016 gli olimpionici azzurri mangeranno rigorosamente cibi del Bel Paese. Per la prima volta alle Olimpiadi sulle tavole degli atleti azzurri e degli ospiti di Casa Italia arrivano menu con i prodotti forniti direttamente dagli agricoltori italiani grazie all’accordo #riomangioitaliano tra Coni e Coldiretti, accompagnata in questa iniziative dagli olivicoltori dell’UNAPROL con l’olio extravergine a marchio FDAI, Firmato dagli Agricoltori Italiani, gli allevatori del GRANA PADANO, i coltivatori di pomodoro POMI’ e BONIFICHE FERRARESI, la più grande azienda agricola d’Italia che porterà in Brasile riso, meloni e cocomeri.
L’iniziativa – sottolinea la Coldiretti in occasione dell’inaugurazione di Casa Italia con la partecipazione del presidente del Consiglio Matteo Renzi – punta sulla valorizzazione in cucina dei prodotti simbolo della dieta mediterranea made in Italy, che per i suoi comprovati benefici ha conquistato le tavole globali ma anche del forte legame tra attività fisica ed alimentazione che rappresentano i due elementi principali che minacciano la salute nei diversi continenti. L’obiettivo – continua la Coldiretti – è far conoscere le caratteristiche distintive della produzione agroalimentare nazionale che hanno permesso all’Italia di conquistare la leadership internazionale per sicurezza, salubrità, qualità e sostenibilità ambientale.
Una occasione unica anche per combattere l’agropirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale e frena le potenzialità dell’export che nel 2015 – sostiene la Coldiretti – ha raggiunto la cifra record di 36,9 miliardi di euro. Gli atleti azzurri – precisa la Coldiretti – sono gli ambasciatori dell’italianità nel mondo, che trova proprio nell’alimentazione il suo carattere più distintivo. Il falso made in Italy a tavola vale nel mondo 60 miliardi di euro, pari quindi a quasi il doppio del valore delle esportazioni dei prodotti alimentari nazionali originali.
Un inganno in cui rischiano di cadere anche le centinaia di migliaia di tifosi che da tutto il mondo arriveranno in Brasile per seguire le Olimpiadi e che – sottolinea la Coldiretti – potrebbe provocare un grave danno economico e di immagine alla produzione made in Italy. Sui banchi dei supermercati e nei ristoranti del Brasile è possibile acquistare prodotti e piatti che – denuncia la Coldiretti – richiamano in modo spudorato ai cibi più tipici dell’Italia senza avere nessuna delle caratteristiche qualitative, di sicurezza e di legame con il territorio nazionale. L’azione di una task force della Coldiretti ha permesso di scoprire la commercializzazione di prodotti come il Gran formaggio tipo grana, la Pomarola, il Parmesao e il salame tipo milano rigorosamente made in Brasile. Tutti prodotti che – conclude la Coldiretti – possono trarre in inganno sulla reale origine anche perché spesso le confezioni richiamano nei colori al tricolore e nelle immagini all’Italia.