Non c’era dubbio che ci sarebbe stata una levata di scudi: il ministro irlandese della Salute Stephen Donnelly ha convertito in legge il regolamento che prevede l’etichettatura degli alcolici con avvertenze sanitarie e le reazioni degli omologhi degli altri Paesi europei sono immediate: Italia, Francia e Spagna fanno fronte comune e puntano il dito contro il ministero della sanità di Dublino: “Si tratta di un’iniziativa commerciale e protezionistica assolutamente negativa, perché si dà ai consumatori un’immagine sbagliata di un prodotto che invece, se consumato in quantità giuste, ha grandi proprietà dimostrate scientificamente” è poi il commento di Simone Solfanelli, direttore Coldiretti Siena.
Primo esempio in Europa, la legge irlandese prevede che le etichette dei prodotti alcolici indichino il contenuto calorico e i grammi di alcol nel prodotto e contengano avvertenze sul rischio di consumare alcol durante la gravidanza e sul rischio di malattie del fegato e tumori mortali dovuti al consumo di alcol. La legge si applicherà dopo un periodo di transizione di tre anni, dal 22 maggio 2026.
“Un po’ come quando venne fuori l’etichetta a semaforo (il nutriscore, ndr): è evidente che ci troviamo di fronte a un attacco alla biodiversità e all’agroalimentare italiano di qualità perché secondo i parametri della salubrità dei prodotti in base ai grassi, il parmigiano reggiano ad esempio risulterà peggiore rispetto alle bevande gassate prodotte ad Atlanta che sono però, lo sappiamo, dannose per la salute. Sono azioni di lobby che non hanno niente a che vedere con la reale salubrità degli alimenti. Al di là delle storiche battaglie di Coldiretti per le etichettature, che portiamo comunque sempre avanti – continua Solfanelli – su questa vicenda saremo sempre a supporto del Governo, qualunque esso sia, che tuteli gli interessi dell’agroalimentare italiano in Europa. Un lavoro di stimolo e pressione continui, il nostro, basti pensare alla manifestazione dei giorni scorsi a Taranto contro la carne sintetica in occasione della visita del vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans”.
L’etichettata irlandese sugli alcolici ha sollevato le critiche di diversi Stati Ue, tra cui l’Italia, da Stati membri del Wto e dai produttori di bevande alcoliche perché una barriera agli scambi commerciali, “ingiustificata e sproporzionata”. La Commissione europea ha dato il via libera per silenzio-assenso alla proposta irlandese, nonostante le polemiche. L’argomento sarà all’ordine del giorno di una riunione del comitato “Barriere tecniche al commercio” del 21 giugno. La settimana scorsa le associazioni europee e nazionali di produttori di vino, birra e distillati hanno presentato reclami ufficiali alla Commissione Ue affinché apra una procedura di infrazione contro l’Irlanda.
“Lavoreremo, insieme al collega Tajani, con il quale ci stiamo confrontando proprio in queste ore, per capire – anche insieme alle altre nazioni europee, come Francia e Spagna, ma non solo, che hanno sottoscritto con noi un documento di forte critica all’azione irlandese – come contrastare questa scelta dell’Irlanda anche in nome della difesa di un mercato europeo che sia rispettoso di prodotti di ogni nazione” commenta, a caldo, il ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida.
Per la Coldiretti nazionale invece “l’entrata in vigore della legge sulle etichette allarmistiche del vino in Irlanda è un precedente pericoloso che mette a rischio il record nelle esportazioni di vino Made in Italy di 7,9 miliardi realizzati lo scorso anno”.
Katiuscia Vaselli