Il 27 maggio all’Azienda Castel di Pugna verranno innestati su viti di Sangiovese i sette vitigni individuati come i Senarum Vinea. Sono cinque rossi e due bianchi. Da questa operazione nascerà il vino di Siena.
Sono sette i vitigni recuperati per riscoprire il sapore del vino di un tempo. Cinque rossi (Mammolo, Gorgottesco, Canina, Prugnolo Gentile e Giacchè) e due bianchi (San Colombano e Procanico), che, grazie al progetto “Senarum Vinea”, le vigne di Siena, ideato nel 2008 dal Laboratorio di Etruscologia e Antichità Italiche dell’Università di Siena e promosso dall’Associazione Nazionale Città del Vino, presto torneranno sulle nostre tavole.
Questi antichi vitigni sono stati individuati all’interno del centro storico e nelle immediate vicinanze delle mura medievali. Ora saranno innestati in viti di Sangiovese coltivate presso l’Azienda Castel di Pugna di proprietà di Luigi Fumi Cambi Gado, che è partner del progetto che vede coinvolti anche il Comune di Siena, l’Università degli Studi, la Camera di Commercio, l’Istituto Agrario di Siena “Bettino Ricasoli”, oltre ad altri partner tecnici e scientifici.
L’obiettivo, oltre alla salvaguardia della biodiversità rappresentata da questi vitigni a rischio di estinzione, è anche quello di arrivare alla produzione di un “vino di Siena” (Senarum Vinum), che possa rappresentare l’identità enoica della città. L’innesto è programmato per il 27 maggio e per l’occasione l’Azienda Castel di Pugna ha organizzato un evento, che si terrà a partire dalle ore 17, durante il quale saranno presentati gli sviluppi del progetto “Senarum Vinea” con una visita guidata ai filari delle viti innestate cui seguirà una breve conferenza che si terrà nei saloni messi a disposizione dell’Azienda Castel di Pugna; a chiusura dell’evento l’Azienda offrirà un buffet all’insegna dei prodotti tipici del territorio.
All’incontro interverranno il sindaco di Siena Bruno Valentini; il vice direttore dell’Associazione Nazionale Città del Vino Paolo Corbini, Andrea Ciacci (responsabile scientifico del progetto) direttore del Laboratorio di Etruscologia dell’Università degli Studi di Siena, l’agronomo Valerio Zorzi che sta curando i vitigni antichi impiantati nel 2011 all’Orto dei Pecci nel campo didattico realizzato nei pressi dell’orto medievale, e all’Istituto Agrario di Siena dove è stato realizzato un campo sperimentale. I vitigni sono stati rintracciati in orti conventuali (San Domenico e San Girolamo) ma anche poco fuori città, nella zona sud, in Strada di Istieto, Strada di Maggiano, Strada del Linaiolo e fuori Porta San Marco.