L’assessore toscano all’agricoltura Marco Remaschi propone un Vinitaly regionale. Questo diverrebbe uno spazio per la promozione e valorizzazione dei vini della nostra regione, uno dei territori più noti al mondo nella produzione enologica. Remaschi ha lanciato l’idea in occasione della presentazione della Festa delle Donne del Vino.
Intanto oggi, in oltre venti cantine e luoghi del vino di tutta la Toscana, si celebra per la prima volta in Italia la Festa delle Donne del Vino. Un appuntamento unico nel suo genere, nato da un’idea di Donatella Cinelli Colombini, neo presidente nazionale dell’Associazione Donne del Vino, la realtà che raggruppa produttrici, enologhe, enotecarie, giornaliste, esperte e sommelier, legate al mondo del vino al femminile, e promosso dalla delegazione toscana.
«L’interesse da parte delle donne per il settore agroalimentare – ha detto Remaschi – è in crescita, come testimoniato dal sempre più nutrito numero di donne che si avvicinano al mondo agricolo ed in particolare al settore delle produzioni vitivinicole. Gli ultimi progetti per i giovani imprenditori agricoli hanno visto una grande partecipazione femminile. Le donne sono molto più portate ad innovare, elemento molto importante in questo settore che nel 2015 ha fatto segnare un +22% dell’export toscano».
E a proposito di promozione arriva la proposta dell’assessore di creare una sorta di Vinitaly ‘toscano’. «La promozione è fattore decisivo per far conoscere e valorizzare i nostri prodotti, come testimoniato dal successo delle Anteprime e Buy Wine. Un Vinitaly ‘toscano’? Occorre anzitutto confrontarci in giunta, con le organizzazioni professionali, con Consorzi e produttori. Un’iniziativa del genere, che all’inizio potrebbe essere ‘chiusa’ alle produzioni toscane e senza voler interferire con il Vinitaly, sono convinto che potrebbe dare una spinta rilevante a tutto il comparto. Senza contare gli effetti sul turismo. Ma ancora, ripeto, è un percorso in fase embrionale, da discutere e analizzare riguardo a modalità , tempi e luoghi».
Sulla proposta dell’assessore Remaschi abbiamo chiesto il parere di Donatella Cinelli Colombini:
L’assessore Remaschi propone un “Vinitaly” toscano. Potrebbe essere un’opportunità o una copia non necessaria della manifestazione veronese?
«L’assessore Remaschi intende potenziare Buy Wine cioè il workshop esistente e riservato alle cantine toscane non vuole organizzare una fiera tipo Vinitaly. Ha usato la parola Vinitaly come una metafora, per indicare un’azione che riguarda il vino e la sua commercializzazione all’estero. Buy Wine è fatta da due momenti: il B2B che avviene ogni anno a febbraio e consente a ogni cantina partecipante di incontrare oltre 20 buyer esteri e la vista dei territori del vino toscani da parte degli stessi buyer. E’ qualcosa di inedito e diverso dal Vinitaly. Inoltre l’evento toscano si interseca con le anteprime e quindi porta la stampa del vino internazionale a parlare con i produttori e ad assaggiare le loro nuove annate al loro ingresso nel mercato».
Quest’anno nella nostra città c’è stato l’evento Wine&Siena. Potrebbe accompagnarsi a un Vinitaly toscano o c’è il rischio che questo sposti l’attenzione lontano da Siena?
«Wine&Siena è rivolto soprattutto a operatori e wine lovers italiani. Nei progetti degli organizzatori c’è l’intento di dare opportunità di business alle cantine e rivitalizzare il turismo senese nei mesi invernali quando ci sono pichi visitatori. Wine&Siena è diversissimo da Vinitaly e BuyWine».
Questo sabato ci sarà la Festa delle Donne del Vino, cos’è e perché è nata?
«L’idea è quella di dialogare con le wine lovers, cioè le consumatrici donne più attente alla qualità del vino che sono in numero crescente in tutto il mondo. Questo sabato pomeriggio, in una quindicina di luoghi della Toscana, le Donne del vino offriranno assaggi, visite, una piccolissima lezione su come servire il vino in tavola e soprattutto tanta amicizia. Aspettano tanti amici vecchi e nuovi ma soprattutto le altre donne. Le informazioni sugli eventi sono nel sito http://www.festadonnedelvino.it/».