La formazione e la competenza, la peculiarità e l’esperienza: così Siena percorre i suoi passi in avanti verso Panama, lungo quel ponte che si era iniziato a costruire nel 2019, prima della pandemia e che forzatamente era rimasto deserto di persone – ma pieno di idee – a causa del covid. Ecco così che nella giornata di ieri si è posto un nuovo mattoncino per far crescere i rapporti. E’ stato infati firmato, alla presidenza della repubblica della Città di Panama, nel “Salón Paz” del Palazzo “de Las Garzas”, un importante programma esecutivo nel settore del restauro nell’ambito dell’accordo quadro culturale e scientifico in vigore tra la Repubblica Italiana e quella di Panama.
L’importanza di questa intesa tecnica è stata sottolineata dalla presenza, unitamente a quella dell’ambasciatore italiano Massimo Ambrosetti, della Primera Dama de la República Yazmin Colón de Cortizo, del Ministro degli Esteri di Panama Erika Mouynes, del Ministro della cultura Carlos Aguilar, del Viceministro della presidenza Carlos García Molino.
In collegamento streaming, da Siena, il sindaco Luigi De Mossi e il rettore dell’Università di Siena Francesco Frati rappresentati sul posto dall’avvocato senese Alberto Botarelli.
“Siena nuovamente protagonista di un progetto internazionale con Panama – ha detto il sindaco De Mossi–. E’ un onore fare parte di questo importante progetto di restauro e di formazione didattica che sarà portato avanti dalle nostre le eccellenze culturali guidate dall’ Università di Siena. Un ulteriore passo avanti che accresce il prestigio e il nome della nostra città nel mondo”.
“Siamo particolarmente orgogliosi di partecipare a questo progetto di restauro, sia perché esso valorizza le competenze qualificate all’interno dell’Ateneo, sia perché esso rafforza il legame scientifico-culturale dell’Università di Siena con lo Stato di Panama, legame che annovera già importanti accordi di collaborazione con università panamensi e istituzioni centro-americane. Si arricchisce così il profilo internazionale dell’Ateneo, sia sul fronte della ricerca scientifica che su quello della formazione” ha detto il rettore dell’università di Siena, Francesco Frati.
Questa intesa tecnica in uno dei settori – il restauro – che rappresentano un’eccellenza italiana a livello mondiale, è stata dinamicamente sostenuta dall’ambasciata italiana a Panama e coinvolge l’istituzione accademica italiana di prestigio: l’Università di Siena sarà infatti responsabile dello studio e restauro di alcune opere pittoriche di rilievo della collezione del Palazzo presidenziale. Vale la pena ricordare che il palazzo presidenziale della Repubblica di Panama è situato nella città antica che è in gran parte di epoca coloniale ed è riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall‘Unesco. Da parte italiana, oltre a manifestare l’eccellenza del Paese nella cultura del restauro e del recupero delle opere d’arte, il progetto avrà anche due importanti finalità formative: esso, infatti, offrirà un’occasione preziosa per la formazione a Panama di un primo gruppo di studenti che saranno i futuri restauratori ed esperti di gestione del patrimonio culturale del paese; contemporaneamente, la documentazione di tutte le fasi dell’opera costituirà un importante strumento di formazione anche per gli studenti italiani della Scuola di Specializzazione in beni storico-artistici.
Il progetto ha richiesto oltre un anno di preparazione attraverso l’interazione con le controparti locali dell’ambasciatore Ambrosetti, del suo vice Giulio Mignacca unitamente alla attività di studio portata avanti per l’Università di Siena dal professor Alessandro Bagnoli che ha potuto avvalersi dell’appoggio logistico sul posto del’avvocato Botarelli. Il rettore Frati ha voluto seguire personalmente tutta la fase preparatoria così come ogni riunione dedicata alla organizzazione del progetto che, per quanto riguarda l’Università di Siena, riguarderà il recupero di opere di arte pittorica attualmente esposte nei più importanti saloni della Presidenza della Repubblica di Panama.
Il progetto si basa su un approccio multidimensionale che – attraverso il recupero e restauro delle opere pittoriche – svilupperà per la prima volta a Panama un percorso di formazione di futuri restauratori ed esperti di gestione dei beni culturali che si avvarranno di questa esperienza per poter arricchire la loro conoscenza in modo da poter in futuro portare a termine interventi di questa stessa portata.
Sarà il Ministero della Cultura di Panama a fornire il laboratorio dove verranno effettuati i lavori sulle opere pittoriche da parte dei restauratori italiani indicati dal Dipartimento scienze storiche e dei beni culturali dell’ateneo senese. Le attività di restauro e la formazione degli studenti e restauratori panamensi saranno integrate anche da videoteleconferenze di docenti senesi e da successivi moduli formativi che verranno offerti in Italia da parte delle istituzioni accademiche coinvolte.
L’ambasciatore Ambrosetti, che ha fortemente voluto portare a termine l’importante progetto nonostante tutti i condizionamenti nei passati mesi legati alla pandemia, ha ricordato come questo sia finanziato dal nostro Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e rappresenti un altro “tassello” di grande importanza per lo sviluppo delle relazioni bilaterali tra i due Paesi. Attraverso la realizzazione di progetti come questo si esportano infatti le conoscenze e le competenze uniche delle nostre migliori istituzioni accademiche e culturali, rappresentate in questo caso dall’Università di Siena e dal Politecnico di Torino, in un quadro che è stato facilitato sul fronte senese in particolare dagli accordi di rilievo firmati negli anni passati fra l’Università di Siena e la Università Statale di Panama e dall’intesa innovativa conclusa con il Parlamento Latinoamericano il quale ha visto la partecipazione diretta della stessa città di Siena con il Sindaco Luigi De Mossi.
(Nelle foto, da sinistra a destra: SE Massimo Ambrosetti ambasciatore d’Italia; primera dama de la República de Panamá S.E. Yasmin Colón de Carrizo; Ministro della Cultura SE Carlos Aguilar; Viceministro della Presidenza SE Carlos Garcia Molino)