The butterfly equation, in prima mondiale al Chigiana international festival la nuova opera nel segno di Puccini

Puccini è stato l’ultimo dei grandi compositori d’opera del passato, o il primo del nuovo teatro musicale? Una nuova produzione del Chigiana international festivale del Musiktheatertage di Vienna, in collaborazione con la Mozarteum di Salisburgo, tenterà di dare una risposta a questa domanda con una prima assoluta straordinaria.

Domani sabato 24 agosto alle 21.15, al teatro dei Rinnovati, verrà portata sul palco una nuova sensazionale creazione. The butterfly equation di Thomas Cornelius Desi, opera per 5 voci di soprano, voce recitante e 5 pianoforti, è liberamente ispirata alle trame e ad alcuni dei maggiori personaggi operistici, oltre che ad episodi, persone e accadimenti della vita reale di Giacomo Puccini, emersi dai suoi carteggi personali.

L’allestimento è firmato per la regia da Alessio Pizzech, con le proiezioni del video artista Peter Koger, i costumi di Susanna Fabbrini, il lighting design di Davide Gagliani e di Fabio Rossi, rispettivamente junior designer e tutor del GuidoLeviLab che, assieme all’università Mozarteum collaborano alla produzione. Il team creativo si avvale inoltre della collaborazione di Giovanna Spinelli, assistente alla regia.

In scena, l’attore Giuseppe Nitti, i soprano Olena Ertus, Laura Igl, Ami Mizuno, Anja Rechberger, Laura Thaller, mentre l’orchestra è realizzata dai 5 pianoforti del Chigiana Keyboard Ensemble, che si compone dei pianisti Monaldo Braconi, Francesco De Poli, Pierluigi Di Tella, Luigi Pecchia, Danilo Tarso, che rappresentano le diverse sfaccettature della personalità pucciniana. La direzione musicale è di Thomas Cornelius Desi. L’opera sarà replicata in settembre a Vienna, in prima nazionale austriaca, al festival MusikTheaterTage Wien.

The butterfly equation immagina un “talent show” di teatro musicale, dove si ricercano candidate per una Madama Butterfly. Il presentatore/anchorman riceve 5 candidate, altrettanti soprano. Il suo comportamento incuriosisce a tal punto che lo spettatore sarà portato a chiedersi chi è davvero quest’uomo. Lo sviluppo della trama svelerà, come in un sogno strano, che lui è nientemeno che il figlio di Cio-Cio-San, la Madama Butterfly. In un’azione musicale ritualistica, l’opera porterà inesorabilmente i destini dei suoi personaggi a compimento, lasciando emergere quanto l’infanzia segni i destini degli uomini per tutta la vita, così come il passato di una civiltà in un certo senso prefiguri i suoi stessi sviluppi futuri.

Come spiegato dal compositore Thomas Cornelius Desi, fautore di un “théâtre d’auteur”, attraverso cui indaga la psicologia umana individuale come principale motore di azione e interazione, nella politica nella società: “Una farfalla non lascia tracce dietro di sé. L’organismo si trasforma da larva in un’altra creatura e vola via. Le tracce sono impronte nella sabbia della storia. Sfumate dalle maree del tempo in una tabula rasa: non rimane nulla. La nostra cultura, tuttavia, ha trasformato l’effimero in permanente, almeno temporaneamente. Lo chiamiamo “Patrimonio culturale”. Queste tracce riconducono sempre alla storia passata. Ma, nell’arte, io sostengo che le tracce che seguiamo ci vengono dal futuro!” (…) In “The butterfly equation”, la notazione della mia musica, ciò che gli esecutori devono suonare e cantare, conduce al futuro. Ma non tutto è determinato. Più si va avanti – nel secondo atto – meno si predetermina, più si aprono possibilità per gli interpreti di agire spontaneamente nel momento. La ripetibilità diventa sempre più impossibile. Le tracce che portano al futuro qui diventano sporadiche, diventano punti di riferimento, saltano da un luogo all’altro fino a sfuggire alla nostra capacità di seguirle nell’orizzonte infinito. Nulla è completo, nuovi passi si susseguono, lasciando nuove tracce. Ciò che conta è il ricordo di ciò che è stato detto, di ciò che è stato cantato”.

Alessio Pizzech, svelando alcune delle sue scelte interpretative, anticipa che il gioco che si sviluppa tra il protagonista e le 5 incarnazioni di personaggi pucciniani – o di donne reali – evocati, si svolge in uno spazio scenico delimitato dai 5 pianoforti in scena: “macchine che celebrano un rito, essi riportano alla vita ciò che la morte ha silenziato, restituendo la voce a chi non ha potuto parlare, riportando alla verità ciò che è stato soffocato dalla menzogna della storia e del giudizio dei vivi”. Sarà nel rapporto tra questo passato, soffocato e represso e le scelte compiute dal protagonista dell’opera, attraverso il cui spettro sarà facile riconoscere alcuni tratti della personalità pucciniana, che potrà compiersi il rito dell’opera, capace come nessun’altra forma di rappresentazione di annodare tra loro le tracce del passato e del futuro”.

“In The butterfly equation, prosegue il regista, che attinge alla fonte delle drammaturgie pucciniane e, nei personaggi, ai tratti di alcune delle sue eroine – tra cui Madama Butterfly, ma non solo – gravate dal loro carico di idealizzazione, talvolta in negativo, ho l’occasione di mettere in scena un tema che mi sta molto a cuore: la possibilità di un dialogo tra dimensioni opposte e apparentemente inavvicinabili, tra un “maschile” – volitivo, decisionista, impositivo – e un “femminile”, che nell’immaginario collettivo è vissuto per lo più come un universo rassicurante, idealizzato, iconico, di attesa. Un’attesa che, in Madama Butterfly di Puccini, diventa speranza dell’amore, e che sconfina nella negazione di se stessi, dei propri bisogni, un sacrificio d’amore, l’apoteosi dell’esasperazione di un qualsivoglia rapporto con il maschile.

La difficoltà nell’identificare una possibile via per stabilire questo dialogo, che nell’opera spesso è indice della violenza che si genera nell’interazione amorosa, è un tema registicamente molto affascinante. E in The butterfly equation, complice la musica inquieta e seducente di Thomas Cornelius Desi, ci accingiamo ad affrontarla per “rendere giustizia” a ben 5 diverse incarnazioni delle differenti prime donne pucciniane, che questa volta pretendono di essere ascoltate”.

The butterfly equation rappresenta l’apice dello sforzo produttivo compiuto dalla Chigiana nel settore del teatro musicale. Con tre nuove produzioni (nelle scorse settimane sono andati in scena, riscontrando grande successo di pubblico e critica, gli allestimenti di Don Pasquale di Donizetti e di The turn of the screw di Benjamin Britten, in collaborazione con l’Universität Mozarteum di Salisburgo) il Chigiana international festival2024 ha riportato con grande enfasi l’opera lirica al centro della sua offerta di programmazione.

Il risultato di questa edizione rappresenta il culmine di un percorso di crescita avviato negli ultimi anni, sostenuto dall’Accademia e realizzato grazie alla convinta e partecipe collaborazione dei docenti – tra cui Daniele Gatti, Luciano Acocella, William Matteuzzi nel contesto del Chigiana OperaLab – e dagli studenti dei corsi estivi di alto perfezionamento chigiani, assieme ai professionisti del settore e a un ampio network di istituzioni partner di alto profilo nel contesto nazionale e internazionale. La nuova opera di Thomas Desi, grazie anche all’intrigante e perspicace regia di Alessio Pizzech, getta uno sguardo inedito su alcuni degli aspetti più attuali dei personaggi pucciniani, come il loro ricorrente interrogarsi su alcuni aspetti della personalità di Puccini, fortemente attratto dalle donne, oltre che dall’universo femminile. Un ottimo spunto di riflessione su un tema cruciale, come quello della condizione della donna nell’universo operistico romantico, in grado di fornire, in tempi di cancel culture, una risposta lungimirante e piena di speranza.

“La Chigiana è l’unica istituzione del nostro contesto formativo e produttivo – commenta Nicola Sani, direttore artistico dell’Accademia Chigiana – a cogliere l’occasione delle celebrazioni per il centenario della scomparsa di Giacomo Puccini per sostenere la creatività di oggi e la produzione di teatro musicale del nostro tempo, nel segno delle “tracce” lasciate nella società contemporanea dal grande compositore lucchese. Innovare a partire dalla nostra tradizione storica e culturale è in linea con le strategie di indirizzo che l’Accademia si è data in questi dieci anni di continuo sviluppo e intenso progresso. La realizzazione di questa nuovo allestimento in partnership con una prestigiosa istituzione internazionale, come il festival MusikTheaterTage di Vienna, consentirà alla nostra produzione, che vedremo in prima assoluta a Siena il 24 sera al teatro dei Rinnovati, di avere a breve distanza di tempo una nuova, importante rappresentazione nella capitale austriaca. Un risultato estremamente significativo, che amplifica l’impatto del brand chigiano, indissolubilmente legato alla città di Siena, nel panorama internazionale”.

Biglietteria e informazioni – Biglietti disponibili online e presso la biglietteria di Palazzo Chigi Saracini (lunedì-sabato ore 11-18); presso il luogo del concerto, due ore prima dello spettacolo: www.chigiana.org; 0577220922 (ore 11-18 dom chiuso); biglietteria@chigiana.org.