Da domani, sabato 22 luglio, fino a lunedì 14 agosto in piazza della Commenda alle 21.30, andrà in scena ‘malComune‘, 51esimo autodramma del Teatro Povero di Monticchiello, che vedrà la partecipazione dell’intero paese.
Il Teatro Povero di Monticchiello è un progetto sociale e culturale nato negli anni ’60, scaturito dalla profonda crisi che il borgo toscano attraversa agli inizi di quel decennio, collegata alla rapida eclissi del sistema economico e sociale che ne aveva caratterizzato per secoli l’esistenza: la mezzadria.
Lavoro, cultura e tradizioni vanno rapidamente scomparendo e la popolazione si dimezza. Quelli che per scelta o necessità rimangono iniziano dunque a riflettere sul senso delle rapide trasformazioni che stanno travolgendo il loro mondo e le loro identità.
Proprio nel paese dove non esiste un teatro, si decide di aggregarsi attorno ad un’innovativa idea di ‘teatro in piazza’. Questa forma di spettacolo inedita, diviene rapidamente tentativo di ricostruzione collettiva e ideale del senso delle proprie vite. Una forma di resistenza alla crisi.
La particolarità di ‘malComune’ sta nella drammaturgia partecipata da un intero paese che si interroga su questioni cruciali per la comunità e in cui chi guarda può di riflesso riconoscersi e ritrovarsi.
Tradizione sperimentale che ogni anno propone un nuovo testo, lo spettacolo del Teatro Povero di Monticchiello è ideato, discusso e recitato dagli abitanti attori, sotto la guida e per la regia di Andrea Cresti, ogni estate ‘in piazza’ nello splendido borgo della Val d’Orcia.
Lo spettacolo 2017 del Teatro Povero parte da una situazione paradossale: a una delle rare nascite che allietano una comunità tanto esigua quanto in apparenza coesa e dialogante, si affianca infatti un progetto di semplificazione tecnico-amministrativa efficiente e spietato come un algoritmo.
Un piano che imporrà scelte individuali, familiari e collettive senza alternative, disgreganti e portatrici di discordie. Utili comunque, in fondo, a segnalare un dato costante della nostra natura: la duplice, paradossale tentazione a riconoscersi e dividersi, a cercarsi e allontanarsi, ieri come oggi.
Inseguendo ciascuno un’immagine evanescente di ciò in cui desideriamo riconoscersi e di ciò in cui
temiamo di specchiarci, con l’assidua, tenace speranza che, tra l’una e l’altra possibilità, riusciremo ancora a illuminare in qualche modo il futuro che ci aspetta.
La 51esima edizione del Teatro Povero di Monticchiello è stata presentata martedì 18 luglio in conferenza stampa dalla vicepresidente e assessora alla cultura Monica Barni.
“Sono lietissima di essere qui ancora una volta a presentare questa manifestazione che ho seguito ogni anno. E’ il riconoscimento del lavoro di un’intera comunità e dell’identità forte di una comunità, che ha in qualche modo accompagnato la mia vita” Dichiara l’assessora Barni durante la presentazione. Erano con lei Giampiero Giglioni, presidente della cooperativa del Teatro povero e Andrea Cresti, regista degli spettacoli e ‘anima’ del Teatro povero di Monticchiello, il paese che da ormai mezzo secolo mette in scena, con il coinvolgimento di tutti gli abitanti, spettacoli su questioni cruciali per la vita della comunità.
“Voglio sottolineare l’importanza di una comunità che si riconosce nel teatro e nella cultura – ha detto ancora Monica Barni – e che fa teatro e cultura. Prima di tutto per loro stessi e poi per chiunque vuole andare a vederli. Una comunità che partecipa alla costruzione di questa importantissima manifestazione. Siamo alla cinquantunesima edizione, auguriamo di poter continuare per gli anni a venire”.
Per prenotazioni online: www.teatropovero.it . Telefoniche: (+39) 0578 75 51 18.
Per mangiare, la Taverna di Bronzone, gestita dal Teatro Povero, è aperta a pranzo e a cena, dalla sera del 25 luglio a quella del 17 agosto.
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