Casa torre Campatelli: cosa è possibile fare per garantirne la conservazione

San Giminiano è nota in tutto il mondo per le sue incantevoli torri. Delle 72 che hanno reso celebre tale borgo medievale, solo 14 sono giunte fino ai nostri giorni, tra queste, una delle più suggestive è sicuramente quella dei Campitelli, una famiglia fiorentina di proprietari terrieri, che nell’Ottocento entrò in possesso di questa meravigliosa casa-torre, risalente al XII secolo, per farne una dimora alto-borghese. 

L’incantevole costruzione, nel 2005 è stata ceduta al FAI da Lydia Campatelli, con l’unica condizione che fosse aperta al pubblico. La dimora, ottimamente conservata, permette di addentrarsi in quella che era la quotidianità degli antichi padroni di casa. All’interno, infatti si ritrovano oggetti d’arte, fotografie ed incredibili collezioni, tra le quali emergono i quadri di Guido Peyron e le celeberrime ceramiche di Montelupo. 

Tuttavia, tramandare tale capolavoro architettonico alle generazioni future richiede impegno e numerosi sforzi economici, per questo motivo è importante contribuire donando il 5X1000 al FAI, che si occupa proprio della conservazione di molte delle bellezze storico-artistiche distribuite nel Bel Paese. Per ulteriori informazioni visita il sito https://www.fondoambiente.it/sostienici/5-per-mille/.

Che cos’è il 5 per mille?

Il 5 per mille non è altro che una quota dell’IRPEF (pari, appunto, al 5 per mille dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), che i contribuenti possono decidere di destinare, attraverso la dichiarazione dei redditi, ad organizzazioni no profit, istituti di ricerca scientifica e sanitaria, università ed associazioni con finalità di interesse sociale. Non si tratta di una donazione, per tanto non beneficia delle connesse agevolazioni fiscali. Tuttavia, non comporta oneri aggiuntivi, in quanto i contribuenti sono tenuti, per forza di cose, a versare l’IRPEF.

Il 5 per mille, quindi, rappresenta per il cittadino uno strumento per sostenere attività socialmente utili, senza alcun aggravio, mentre per lo Stato è una voce di spesa, dato che una parte del gettito fiscale risulta vincolata alle finalità scelte dal cittadino. Avendo la possibilità di scegliere i beneficiari di una quota dell’imposta sul reddito, il contribuente esercita una sovranità inusuale, dal momento che solitamente spetta al Parlamento stabilire l’impiego del gettito fiscale.

Come devolvere il 5 per mille al FAI

Di fatto, il cittadino può aderire al 5 per mille scegliendo esclusivamente il settore di interesse sociale (ad esempio volontariato). In questo caso, il contribuente non deve apporre la propria firma in corrispondenza di una delle 6 caselle che compaiono nel modello della dichiarazione dei redditi (Modello Unico, CU, 730), che corrispondono alle differenti finalità di destinazione. 

Tuttavia, chi desidera destinare il proprio 5×1000 ad un ente specifico, come il FAI, deve riportare anche il codice fiscale del soggetto prescelto nello spazio apposito (codice fiscale FAI 80102030154). La cosa importante da sottolineare è che, qualora non venga indicata la destinazione del 5 per mille, questa quota rimane allo Stato. Con un piccolo gesto, quindi, è possibile veramente fare la differenza, aiutando a preservare molti capolavori del territorio italiano, così da trasmetterli in buono stato alle generazioni future, che meritano di godere di tali incredibili meraviglie.