Ieri, nella biblioteca della Fondazione Siena Jazz, è stato presentato il progetto Toscana 100 band, il bando promosso da Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì, che finanzia con un massimo di 5000 euro i progetti artistici di 100 artisti o band under 35 che vivono in Toscana (residenti o domiciliati). Se siete una band numerosa e alcuni tra i membri del gruppo superano l’età indicata, non temete, perchè verrà calcolata la media tra tutti i componenti. Il progetto, realizzato in collaborazione con Controradio, è attivo sul sito www.toscana100band.it, con scadenza il 29 gennaio. Una giuria qualificata, presieduta da Max Gazzè e composta da professionisti della musica, stilerà una classifica premiando i 100 progetti migliori con 5000 euro cadauno. Durante l’appuntamento è stato possibile apprendere tutti i dettagli sull’iniziativa, e i ragazzi presenti hanno richiesto tutte informazioni a loro necessarie.
“Giovani musicisti, non perdete questa opportunità di sostenere la vostra crescita artistica”, ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, a proposito di del progetto. “Ho voluto dare grande rilievo e sostegno a questo intervento – ha commentato – perché ritengo la musica indipendente una grande risorsa per la Toscana: la musica coinvolge i giovani, li collega, supera le barriere, forma le nuove generazioni nel segno dell’apertura e della libertà”. Ma per sostenere la musica, ha aggiunto Rossi, era necessario aiutare chi la compone e la suona: “Le giovani band sono tante, eppure incontrano difficoltà nel trovare spazi per le prove, la promozione e la diffusione. Questa iniziativa proverà a dare alcune risposte credo significative“. Toscana 100 band è parte di Giovanisì, il progetto della Regione per l’autonomia dei giovani, e fa parte dei 25 punti del programma di governo con cui Enrico Rossi ha inteso caratterizzare questa legislatura.
Condizione necessaria per partecipare è l’iscrizione online al bando sul sito www.toscana100band.it, con la presentazione del proprio profilo musicale (con due brani musicali originali e un eventuale video) e di un progetto artistico, che saranno valutati dalla commissione.
Sono molte le azioni che si possono proporre all’interno del proprio progetto (che non deve superare i 5000 euro): dalla registrazione di un cd alla sua stampa e distribuzione, dalla produzione di un videoclip promozionale, all’affitto di sale prova, al tour di promozione con un ufficio stampa etc. Proprio per illustrare nel dettaglio il bando, sono stati organizzati appuntamenti di divulgazione in tutte le province della Toscana, a ingresso libero.
In sala ci sono i ragazzi, tra questi Manuel, che con la sua band concorre per ricevere i finanziamenti del progetto: “E’ un’ottima opportunità – commenta – Oggi non tutti hanno i soldi e la possibilità di emergere, soprattutto in Italia, dove la musica indipendente non viene valorizzata abbastanza e il paradiso musicale sembra essere ricoperto dai Talent, che distruggono il vero senso della musica.” E se gli si chiede quale sia il vero senso della musica, il giovane risponde: “La musica che fai e che scrivi è fatta del luogo in cui vivi, della gente che frequenti e che ti circonda. L’ambiente televisivo punta al successo, all’appagamento immediato tramite lo sfruttamento dell’immagine, e questo distrugge tutto il sentimento. Quello che i musicisti indipendenti sentono in sala prove, è diverso dalla finzione della tv, ma tutto sembra essersi capovolto e la realtà sembra essere esattamente quella della televisione, ma non è così”.
Manuel rappresenta in qualche modo la voce dei tanti giovani che cercano opportunità per suonare ma anche di offrire opportunità nuove a chi ascolta: “Credo che questo progetto rappresenti un segnale forte per la gente che ascolta e un’ottima opportunità per i musicisti che hanno qualcosa di vero da far ascoltare. Non critico le cover band, ma ho una mia idea in proposito. Soprattutto in Italia si è creata un’atmosfera di appiattimento dal punto di vista musicale, concerti che diventano situazioni ‘fischiettanti’, surrogati di ciò che è più famoso. Per me la cover rappresenta un tributo, e all’interno di un concerto tuo puoi fare un inno ad un artista che rappresenta molto per te e a cui devi qualcosa. Non c’è più la cultura musicale di una volta e la gente non è educata all’ascolto, non è disposta a conoscere qualcosa di nuovo. Però devo dire che l’impressione che ho ultimamente è che la gente si sia stancata“.
Dopo l’incontro, che si è svolto con un sottofondo di musica jazz proveniente dal piano superiore, abbiamo curiosato all’interno della scuola, sbirciando gli studenti alle prese con i loro strumenti e le loro lezioni quotidiane.
Foto: Paolo Lazzeroni
Tilde Randazzo