Un dialogo tra passato e presente, tra memoria e parola, ha animato le Stanze della Memoria. Il luogo che custodisce i ricordi della storia dello scorso secolo è diventato spazio di riflessione contemporanea, grazie alle poesia di Isacco Boldini.
L’evento rientra nel cartellone di “Vis-à-Vis” Parole, progetto della Fondazione Musei Senesi che unisce il patrimonio museale alle voci più interessanti della poesia contemporanea.
Al percorso museale di grande impatto emotivo, che racconta le prime decadi del Novecento, soffermandosi in particolare sul ventennio fascista e sulla Liberazione, si è associata la raccolta “Because it’s there”, un libro che esplora le dinamiche sociali e individuali dell’esistenza odierna, spesso con uno sguardo critico verso le strutture sociali e le convenzioni.
Le poesie di Boldini, nato a Brescia nel 1991 si distinguono per una ricerca linguistica innovativa e una profonda sensibilità civile, qualità che rendono i suoi versi particolarmente adatti a interagire con le tematiche trattate nelle Stanze della Memoria.
“Sono contento di presentare il mio testo in questa sede – ha detto-, perché vedo che ci sono immagini che richiamano un momento importante della storia del nostro Paese. Questo tema è sicuramente presente nel testo di cui parlerò stasera, insieme ad altri argomenti. L’interesse per la storia italiana, e in particolare per il periodo della Resistenza, è qualcosa che mi sta molto a cuore”.
A dialogare con Boldini, Pietro Cardelli, giovane italianista laureato a Siena e attivista culturale. La curatrice della rassegna Ilaria Crocchini ha sottolineato come la scelta di “Because it’s there” sia nata dalla volontà di portare alla ribalta un esordio “che reputiamo meritevole. Inoltre, ci è sembrato particolarmente adatto a uno spazio come questo museo, considerando i temi politici trattati nel libro”. “Vis-à-Vis” Parole “sta andando molto bene, siamo contenti della risposta collettiva e soprattutto della possibilità di portare nuove voci a Siena”, ha aggiunto.
“Questo museo è stato inaugurato nel 2007 ed è uno dei pochi in Italia a dedicare ampio spazio al ventennio fascista, con numerose sale e temi approfonditi.
In Italia manca un vero e proprio museo del fascismo, e questo spazio, pur trattando il fenomeno a livello locale, presenta numerosi collegamenti con la storia nazionale e sovranazionale”, ricorda Laura Mattei, direttore delle Stanze della Memoria.
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