Tradizioni, identità, memoria del percorso artistico dei musicisti raccontate in conversazioni informali con il responsabile dei progetti culturali della Chigiana Stefano Jacoviello.
Al salone dei concerti dell’Accademia torna la rassegna “Tradire – Le radici nella musica”. La nona edizione va in scena con quattro appuntamenti per ogni giovedì di marzo e si intitola “Dopo tutto”
“Musica e tradizioni si somigliano poiché si capiscono solo se considerate dal dopo – spiegano gli organizzatori-, ovvero da un punto di vista rivolto verso ciò che è successo, che tuttavia per essere compreso, e raccontato ci costringe a ricostruirne la forma”.
Il primo appuntamento di giovedì 6 marzo, intitolato “Dopo il lavoro” vedrà su palco i Suonatori della leggera: Filippo Marranci (voce e gnacchere), Silvia Falugiani (voce e trombone), Ilaria Danti (voce e basso tuba), Cecilia Valentini (voce e flauto traverso), Fabio Soldati (clarinetto in do), Pietro Gheri (violino e corno), Marco Magistrali (fisarmonica e organetto).
I Suonatori della leggera, si spiega ancora, “sono nati quando i giovani avevano quasi definitivamente spopolato i borghi appenninici della Val di Sieve per andare a valle a lavorare nelle fabbriche e negli uffici, abbandonando i monti, i campi e i ricordi. Negli anni ’90, dopo una serie di ricerche sulla trasmissione orale della musica nelle comunità montane, l’etnomusicologo Marco Magistrali si è stabilito in Val di Sieve, incrociando il suo percorso personale con la storia del luogo. Intorno al suo lavoro si è creata una comunità di persone attive nel recupero e nella conservazione della memoria intangibile della civiltà contadina, che oggi esprime un Centro di ricerca e archivio sulla cultura immateriale della Toscana orientale, attività didattiche, progetti e produzioni e una serie di pubblicazioni discografiche ed editoriali. Dopo il lavoro nelle lunghe serate invernali i contadini andavano a veglia, usando il canto e l’improvvisazione in versi per conservare la memoria della comunità, alimentare le passioni, condividere il sentire delle fatiche e delle miserie quotidiane, a cui non mancavano di accostare occasioni di divertimento. I giovani uomini andavano a veglia per trovare moglie, i bambini per imparare il senso della vita e i vecchi per tramandarlo e conservarne l’equilibrio, fino al tramonto della civiltà contadina. La veglia non era il solo luogo della narrazione, del canto e del ballo, ma questi erano gli strumenti per condividere memorie e modelli sentimentali – proseguono dall’Accademia-. Cantando e raccontando, a veglia si costruiva il senso di appartenenza alla comunità, attraverso la circolazione delle idee politiche e sociali. Strianelle, ottave, polke, mazurchine, canti d’amore e tradimento, di lutto e di rivendicazione: sono le musiche che i Suonatori della leggera passeranno in rassegna, condite di aneddoti sull’esperienza che ha permesso di non perdere per sempre le testimonianze del passato, trasformandole in memoria viva, al presente, davanti agli occhi e le orecchie degli spettatori”.
Come sempre, a partire dalle 20.30 ogni appuntamento è preceduto dalla degustazione di un vino della tenuta Mansalto abbinato alle musiche suonate, a cura di Marco Giacopelli.
Tradire è un’iniziativa dell’Accademia Musicale Chigiana, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Siena e l’Università per Stranieri di Siena.
Ascolto libero, ingresso gratuito. Prenotazione vivamente consigliata: biglietteria@chigiana.org, tel. 0577220922.
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