Sono di oggi (ieri per chi legge, ndr) le notizie provenienti dal Consiglio Comunale in cui è stato ufficialmente detto che la ASL, proprietaria del Conolly, è riuscita a trovare la somma che dovrebbe essere necessaria a mettere in sicurezza le coperture dell’immobile. È naturalmente una buona notizia, ma non vorrei che ingenerasse nel pubblico senese l’idea che il più è fatto, perché non è così.
Siamo ormai a sette settimane dal termine della gara indetta dal Fai, e i vari comitati che sostengono i tanti siti da valorizzare o difendere, stanno sparando tutte le cartucce a disposizione per ottenere più voti. Tra l’altro il Fai dalla prossima settimana non aggiornerà più pubblicamente la classifica, per ottenere un maggior effetto sorpresa e per non influenzare il risultato stesso, scoraggiando troppo chi è indietro o viceversa dando rilassatezza a chi si trova in cima. Il risultato finale sarà reso noto a febbraio 2017, ci vorranno due mesi circa per conteggiare tutti i voti e stilare la classifica ufficiale e definitiva.
Al giorno d’oggi le prime tre posizioni della classifica sono occupate da 1) un’area archeologica di Capo Colonna (Crotone), 2) dalla Tonnara di San Vito Lo Capo (Trapani) e 3) dal Forte San Felice nel comune di Chioggia (Venezia), tutte hanno già ampiamente superato i diecimila voti.
Il progetto del Conolly è stato notato dai vertici nazionali del Fai, che la scorsa settimana si sono mossi da Milano per venire a visitare l’edificio e che ci hanno chiaramente detto che lo trovano molto interessante. Hanno anche promesso il loro sostegno per il futuro, ad una condizione, che il Conolly si piazzi almeno tra i primi dieci posti nell’attuale gara.
Qui vengono le dolenti note, perché la nostra attuale posizione è molto più indietro (intorno al ventesimo posto) e solo uno scatto di reni finale ci potrebbe permettere di raggiungere quel risultato. Vorrei provare ad analizzare i perché di una risposta per ora così “tiepida” da parte della città. In questi mesi non ho mai trovato posizioni espressamente contrarie al progetto. Sono sempre stato ascoltato con attenzione e interesse (magari solo di facciata), altre volte invece ho riscontrato passione vera e sentita di chi in quei luoghi ha lavorato o è comunque passato. E allora perché le firme sono state così poche?
In questo periodo storico, così particolare per Siena, una certa generica sfiducia permea la città che ormai crede poco alla possibilità di rialzarsi e riprendere a camminare. Tra le tante cose che generano quest’atmosfera, forse i postumi della sconfitta per la capitale della cultura 2019 sono ancora presenti. Più che pensare molti sembrano “sentire”, magari sotterraneamente, che non vale la pena dannarsi l’anima per questa vicenda, tanto perderemo anche questa volta, oppure tanto per quei quattro soldi che si possono vincere!!
Qui vorrei portare a conoscenza di tutti alcuni fatti. I positivi effetti di entrare nella classifica alta dei Luoghi del Cuore hanno come risultato la certezza di un (piccolo, relativamente!) finanziamento dal Fai, ma hanno soprattutto la quasi certezza di innescare un circolo virtuoso il cui effetto è stato spesso quello di veder arrivare soldi da altre parti. A tal proposito cito due soli esempi tra i tanti, che si possono leggere sul sito del Fai.
La Cittadella di Alessandria è uno dei più grandiosi esempi di struttura difensiva settecentesca in Europa. Di forma esagonale, circondata da bastioni a forma di stella, si estende per 74 ettari e comprende 24 edifici. Unica fortezza di pianura costruita sotto i Savoia, fu rimaneggiata da Napoleone, che la rese uno dei perni del suo sistema di difesa. Non più presidiata dal 2004, la Cittadella necessita di radicali interventi di recupero e di nuove destinazioni d’uso, consone alla sua scala. Partecipa al 6° censimento (2012), si classifica al primo posto con 53.953 voti. In seguito alla vittoria al censimento, il FAI e Intesa Sanpaolo hanno stanziato 50.000 euro – primo contributo dedicato da decenni al monumento – per intervenire sulla maggiore urgenza del complesso: l’eradicazione dell’ailanto, una pianta altamente infestante, in collaborazione con la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Novara, Alessandria e Verbano Cusio Ossola. Grazie alla candidatura presentata dal FAI nel 2013, la Cittadella è stata inoltre inserita dall’associazione di tutela Europa Nostra nel programma internazionale “7 most endangered sites”, che ha portato all’elaborazione di un dossier di intervento in collaborazione con la European Investment Bank. Tale percorso ha ricondotto il complesso, di proprietà dell’Agenzia del Demanio, sotto i riflettori e, dopo una visita del ministro Franceschini, nel febbraio 2016 la Cittadella è stata presa in consegna dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT). Sempre in seguito a questa esposizione mediatica e al riconoscimento dello straordinario valore del Bene, la Cittadella è stata destinataria di un finanziamento di 25 milioni di euro nell’ambito dei fondi assegnati dal CIPE al MiBACT il 1° maggio 2016.
Altro esempio virtuoso è la Chiesa di Santa Caterina, Lucca, costruita nel 1575, che fu poi completamente trasformata nel 1738 dall’architetto Francesco Pini, allievo di Filippo Juvarra, che la rese il più significativo esempio di chiesa barocca della città. L’interno, raffinato e compatto, vanta una splendida cupola affrescata ed un piccolo organo dei primi dell’Ottocento. La chiesa, conosciuta come “Chiesa delle Sigaraie” perché frequentata dalle operaie della vicina Manifattura Tabacchi, al momento della votazione al censimento era chiusa da 40 anni e il tetto era ormai pericolante. Partecipa al 5° censimento (2010), si classifica 3° con 19.238 voti. Dopo il censimento I Luoghi del Cuore il MiBACT ha stanziato 800.000 euro derivanti dalle accise sui carburanti per il restauro della chiesa. A luglio 2014 la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara ha terminato i lavori. Grazie al contributo I Luoghi del Cuore è in corso il restauro dell’organo storico. Il censimento ha inoltre portato a una convenzione tra Soprintendenza, Comune di Lucca (ente proprietario) e Delegazione FAI di Lucca, che permette a quest’ultima di aprire periodicamente la chiesa alle visite.
Come si vede dunque partecipare e vincere o piazzarsi bene alla gara dei Luoghi del Cuore è una garanzia di ricevere attenzioni che difficilmente in altro modo si ottengono. Quindi chi snobba un po’ questa situazione si dovrebbe rendere conto che in realtà Siena con questo atteggiamento sta di nuovo perdendo una buona occasione di risalire la china e di vedere valorizzate i propri patrimoni.
I luoghi attualmente in testa alla gara sono con certezza belli e ricchi di storia, ma a mio parere il padiglione Conolly mantiene intatto un suo fascino uguale se non superiore. Perché, allora, là sono già riusciti a mettere insieme oltre diecimila firme? dobbiamo pensare che lì ci sia più compattezza e convinzione di quella che si trova a Siena? Eppure Siena ha grossi serbatoi potenziali di firme: Università, ASL, Comune. Se votassero compattamente anche soltanto il 20 per cento di questi enti avremmo già raddoppiato i voti attuali e saremmo molto più vicini al traguardo.
Il nostro Comitato intende pertanto rivolgere un appello pressante a tutta la città, perché le sette settimane che ancora abbiamo davanti potrebbero ancora essere sufficienti a risalire la china e a cogliere un’opportunità che è a disposizione.
E poi, ricordate, una firma non costa nulla, ma tante firme invece possono valere moltissimo!
Andrea Friscelli
Comitato Salviamo il Conolly
Elenco degli esercizi commerciali e delle istituzioni dov’è possibile sottoscrivere la raccolta di firme del FAI:
Via di Porta giustizia 39 – Siena
Via Montanini 112 – Siena
Via della Sapienza 47 – Siena
Via di Città 53 – Siena
Piazza del Campo – Siena
Via Montanini 20 – Siena
Stellino – Siena
Via B. Peruzzi – Siena
Via Salicotto – Siena
Via Banchi di Sopra – Siena
Via dei Termini – Siena
Via Massetana Romana 5 – Siena
Via delle Terme 55 – Siena
Varie sedi
Via Roma 56
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