Via all’anno accademico. Il ministro Fioramonti: “A Siena un lavoro egregio”

Il rettore dell’università degli studi di Siena Francesco Frati ha dichiarato aperto il nuovo anno accademico senese. Il tutto alla presenza del ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Lorenzo Fioramonti, ex studente dell’università senese e adesso importante membro dell’esecutivo nazionale guidato da Giuseppe Conte.

“Negli ultimi anni – ha detto il rettore Frati – l’ateneo ha raggiunto importanti traguardi come il +15% nelle immatricolazione degli studenti, il +6% negli studenti iscritti alle magistrali, il +1,5% di laureati. Il tutto in un ateneo che ha quasi 10mila studenti fuori sede e 1.500 studenti stranieri, vale a dire il 9% del totale, provenienti da quasi cento Paesi del mondo”. L’ateneo senese ha ormai superato gli anni bui legati al buco di bilancio e alle difficoltà economiche e si è confermato come uno dei migliori e più qualitativi del Paese. Aprendosi anche all’internazionalizzazione, con ben 18 corsi che adesso vengono effettuati in lingua inglese. L’ateneo senese attrae ancora molto, forse ancor più di prima, sia giovani provenienti da altre regioni italiane che dall’estero. Nel suo discorso Frati ha ricordato l’importanza del Fondo di finanziamento ordinario: “Il sistema universitario italiano rischia di sgretolarsi se mancheranno le risorse”.

Il ministro Fioramonti si sente come a casa quando ha la possibilità di tornare a Siena. Nelle vesti di ministro è stato il suo secondo ritorno nella città nella quale ha effettuato una parte del suo percorso di studi: “Il nostro sistema universitario – ha detto – consente a tutti di accedere ad una conoscenza di primissimo livello. E questa non è una cosa di poco conto e non avviene in tutti i Paesi. Permettere di studiare anche ai meno abbienti è un grande valore di civiltà”. Nel suo discorso ha poi utilizzato splendide parole per l’ateneo senese affermando che “qui viene svolto un lavoro realmente egregio”.

La prolusione è stata affidata al professor Ranuccio Nuti, che ha parlato dei possibili sviluppi futuri nel settore della medicina. Al termine del suo discorso Nuti, appena andato in pensione, ha ricevuto la medaglia d’argento dal rettore Frati.