Via Claudio Tolomei è dedicata ad uno dei fondatori dell’Accademia Senese degli Intronati. Poeta ed ecclesiastico, venne bandito dalla città nel 1526 perché partigiano dei Medici.
Nella zona di Valli si trova la strada dedicata a Claudio Tolomei. L’intitolazione divenne effettiva con la delibera podestarile n. 1090 del 2 ottobre 1920. Claudio Tolomei nacque con tutta probabilità nel 1492 ad Asciano. Dopo aver studiato Giurisprudenza a Bologna, tornò a Siena dove fu lettore di Diritto Civile dal 1516 al 1518. Questi suoi studi lasciano una forte impronta nella sua unica opera latina conservata, il “De corruptis verbis iuris civilis”.
Nel 1526 Claudio Tolomei venne bandito dalla città perché partigiano dei Medici, e negli anni di esilio visse a Piacenza, a Padova e a Roma. Qui fu al servizio di Ippolito de’ Medici (suscitando non poche ire nei senesi) e poi di PierLuigi Farnese sotto il quale divenne Presidente del Supremo Consiglio di Giustizia del Ducato di Parma e Piacenza.
Claudio Tolomei intraprese anche la carriera ecclesiastica che lo portò ad essere, nel 1549, vescovo di Curzola. Nel 1551 egli tornò a Siena e vi rivestì alte cariche. Morì poi a Roma nel 1556. Compose sonetti e un poema in tre libri dal titolo “Lode delle donne bolognesi” (Laude delle donne bolognesi, 1514). E’ noto soprattutto per i “Versi e regole della nuova poesia toscana” (1539), in cui teorizza, esemplificando con suoi componimenti e di altri autori, la possibilità di trasferire la metrica quantitativa latina alla poesia italiana.
Nei due dialoghi di argomento linguistico, “Polito” (1525) e “Cesano” (1555), sostenne un sistema ortografico più semplice e razionale di quello proposto da Trissino, e polemizzò contro le soluzioni classicistiche della questione della lingua, e contro i sostenitori della pura fiorentinità, in nome di una koinè toscana fondata sull’uso popolare. Claudio Tolomei fu anche uno fondatori dell’Accademia Senese degli Intronati e proprio dall’interno di essa prese parte alle polemiche linguistiche del tempo.
Maura Martellucci
Roberto Cresti