Via degli Orti unisce via dei Rossi con Piazza d’Ovile. La strada prende il nome dal fatto che tra questa e via di Vallerozzi ci sono sempre stati spazi verdi coltivati, come attestano sia la Tavola delle Possessioni, che registra un’altissima concentrazione di appezzamenti messi a coltura già ai primi del Trecento nel popolo di San Pietro ad Ovile, sia la pianta del Vanni.
Lo stradario del 1789 a proposito di questo tratto di strada parla di “costa degli Orti, già degli Asini“, nome quest’ultimo più antico dell’altro e che testimonia la folta presenza di questi animali nei recinti e nelle stalle posti tra i campi coltivati.
Sicuramente i somari servivano per trasportare, su per le coste, i prodotti degli orti che il contadino da solo difficilmente poteva portare, e una conferma di quanto numerosi e preziosi dovevano essere, è data dall’esame degli allirati del popolo di San Pietro ad Ovile tra 1230 e 1240: tra i residenti ci sono diversi “asinarii“, coloro che possedevano e guidavano gli asini per tutti quelli che erano i loro molteplici usi quotidiani, condensati in questa zona perché la sua configurazione rendeva indispensabile l’uso di questi animali.
Maura Martellucci
Roberto Cresti
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