Via del Comune e il primo palazzo comunale

Via del Comune unisce via dei Rossi a Piazza d’Ovile. I ragazzi che giocavano per le piagge ammazzacristiani della Giraffa e del Bruco, cinquanta o sessanta anni fa, si sentivano raccontare dai vecchi di allora una storia. Il primo palazzo del Comune di Siena, dicevano, non era quello di Piazza del Campo, ma un altro che sorgeva a metà del Bruco, appunto nella via che da esso aveva preso il nome di via del Comune.

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Erano gli stessi vecchi che raccontavano dell’affascinante vicenda della valle di Follonica, abitata e poi bruciata –dicevano- per una peste, quando la zona infetta era stata chiusa da un muro verso Provenzano e data alle fiamme per bloccare il contagio. I ragazzi di cinquanta e sessanta anni fa ascoltavano a bocca aperta queste due storie del tutto inventate. Nessuno bruciò mai la valle di Follonica e, per quanto riguarda via del Comune, mai nessun palazzo pubblico vi ebbe asilo. L’origine del nome è infatti molto più…comune. Con “via communis” si indicava, nel medioevo, una strada pubblica di una certa importanza.

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In questo caso, via del Comune era quella che costeggiava l’interno delle mura da porta Ovile alla porta dei Frati Minori, o di San Francesco che dir si voglia (l’area della basilica, com’è noto, non fu inclusa dentro le mura che nel pieno Quattrocento), e garantiva pertanto la percorrenza fra due punti strategicamente importanti della cerchia muraria. Ma i ragazzi di allora non lo sapevano e fantasticavano di un palazzo grande, merlato e turrito che svettava al cielo da metà della ripida strada del Bruco. E si chiedevano che fine aveva fatto, perché non c’era più e se, per caso, aveva fatto la stessa fine delle case della valle di Follonica.

Maura Martellucci

Roberto Cresti