Via del Moro prende le mosse da piazza Tolomei e scende fino alla collegiata di Provenzano. Lo stradario del 1789 spezza la strada in due parti: il tratto da piazza Tolomei a via Bandini si chiama, come oggi, via del Moro, mentre il tratto da qui a piazza Provenzano è denominato “costa della Callaja”, il cui nome significa semplicemente viottola o stradetta. In passato, e sicuramente prima del secolo XVIII, quando il nome è già in voga, dietro palazzo Palmieri, che prospetta la facciata su Piazza Tolomei e la parte retrostante su via del Moro, c’era una frequentata osteria, detta del Moro perché esponeva un’insegna raffigurante un ottomano, appunto un moro, con tanto di turbante rosso in testa. Questa fu chiusa nell’Ottocento e spostata all’angolo tra via di Calzoleria con vicolo del Viscione, ma il ricordo toponomastico è sopravissuto alla locanda stessa. Anche via del Moro, come abbiamo già detto per il Viscione e come troveremo in altri casi, fa parte delle osterie che si trovavano in prossimità della strada di maggior percorrenza del Medioevo (e oltre), la via Francigena, diventando così conosciute e frequentate da prestare il nome alle vie dove si trovavano. Per quanto riguarda la particolare insegna (ma le insegne delle osterie dovevano essere per forza particolari in modo da essere facilmente riconoscibili anche dai moltissimi avventori che non sapevano leggere) nella seconda metà del secolo scorso è stata rintracciata dalla Contrada della Civetta nei fondi della Soprintendenza e ne ha patrocinato il restauro ed il recupero, esponendola all’interno della Società “Cecco Angiolieri”.
di Maura Martellucci e Roberto Cresti