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Vicolo del Fontino: un angolo nel cuore della Giraffa

Il vicolo del Fontino, un angolo caratteristico della Contrada della Giraffa, è stato riaperto al pubblico transito solo alcuni anni fa, mentre fino ad allora era chiuso dal cancello ancor oggi esistente. Nell’occasione è stato reso fruibile anche l’angusto collegamento coperto tra il breve chiasso e via delle Vergini, in precedenza celato dietro ad un portone. In una mappa della città risalente ai primi dell’Ottocento, d’altra parte, è ancora possibile vedere questo passaggio, ma si può notare anche un altro sbocco che il vicolo del Fontino aveva nella parallela via di Provenzano Salvani proprio dietro l’abside di Provenzano, e che oggi invece è chiuso. La derivazione del nome è abbastanza intuitiva: nel vicolo sorgeva una piccola fonte, che secondo una consolidata tradizione sarebbe stata realizzata ai primi del Seicento, quando oltre agli abitanti del quartiere di Provenzano, che non avevano una fontana nelle immediate vicinanze, se non quella di San Francesco a capo delle Coste di Ovile, cominciò a dissetare anche i molti pellegrini che rendevano omaggio alla statuetta di terracotta tranciata a mezzo busto dall’archibugio spagnolo. Il fontino era alimentato con l’acqua del trabocco di Fonte Gaia che si dirige verso la fontana di San Francesco, ed un ingresso a questo bottino esiste ancor oggi nel vicolo. Fino a pochi anni fa si riteneva che a decretare la fine della piccola fonte fosse stato l’ampliamento della sagrestia di Provenzano, avvenuto ai primi del Settecento, che avrebbe occupato il luogo dove questa sorgeva. Solo di recente si è scoperto che le cose, in realtà, non erano andate esattamente così: durante i lavori edili che hanno interessato la Collegiata, un banale guasto (una perdita d’acqua causata da una rottura di un tubo) permise di scoprire le vasche del fontino ancora intatte. Per ripararlo, infatti, si dovette togliere il pavimento che da più di un secolo le ricopriva, riportando così alla luce proprio il fontino che presta il nome al breve diverticolo. In verità la fonte cessò di vivere nel 1879, anno in cui fu chiuso il vicolo che vi immetteva, e la sua acqua, comunque indispensabile per gli abitanti del rione, venne dirottata nell’attigua via delle Vergini, lungo la quale nel 1880 fu costruito un nuovo fontino, ancor oggi esistente. A garantirci che le cose siano andate proprio così è la lapide posta sopra la fontanella di via delle Vergini, la quale, scritta in latino, recita: “Dal vicolo più interno, per il volgo Fontino, chiuso pubblicamente per rimuovere i clamori dalle scuole elementari [allora ospitate nella Collegiata di Provenzano], il Cavaliere Flavio Bandini Piccolomini, prefetto dell’insigne collegio dell’amministrazione, affinché gli abitanti più comodamente attingessero qui le acque, procurò che, con l’assenso dell’autorità del Comune, quelle acque dovessero essere deviate e che una fonte dovesse essere costruita decorosamente a spese dell’amministrazione a lui affidata, nell’anno del Signore 1880”.

di Maura Martellucci e Roberto Cresti 

Tilde Randazzo

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