Il primo vicolo sulla sinistra che incontriamo scendendo per via del Casato di Sopra è il Vicolo del Sambuco, uno dei tanti che collegano questa strada con quelle che portano nella Contrada dell’Onda.
Il toponimo, probabilmente, è legato all’esistenza di piante di sambuco che forse si trovavavano in uno dei molti orti che ancora si aprono tra le case. I fiori e i frutti di sambuco erano impiegati in varie ricette e anche in medicina perciò la presenza di questo albero può facilmente aver influenzato la toponomastica, anche perché molte località e vie di Siena derivano il proprio nome dagli alberi che le caratterizzavano e le facevano facilmente riconoscere.
Non va dimenticato, del resto, che fin dall’antichità il sambuco era comune in tutto il Mediterraneo e già noto per gli usi medicinali, elogiati anche dal filosofo e naturalista greco Teofrasto. Il popolo romano, poi, usava le sue bacche come alimento e solo più tardi i suoi fiori diventarono un condimento e vennero impiegati per aromatizzare l’aceto e il vino moscatello. Nella medicina popolare questa pianta era utilizzata per curare l’eccesso di acido urico, l’artrite, i foruncoli e la diuresi, e si credeva che, se piantato vicino alla casa, avrebbe attirato gli spiriti buoni e allontanato i serpenti.
Appare più inverosimile, invece, l’ipotesi di chi legge in questo termine un significato volgare mettendolo in relazione al vicolo parallelo, cioè via delle Lombarde.
di Maura Martellucci e Roberto Cresti