Cultura

Vicolo del Sasso: fossati e carbonaie in difesa delle antiche mura

Il vicolo del Sasso unisce via dell’Oliviera con via dei Pispini.
In questa zona, l’ampliamento delle mura urbane voluto dal Comune tra la seconda metà del XII e l’inizio del XIII secolo, giungeva dall’attuale via del Sole, dopo la porta di San Maurizio, cingeva la collina di Samoreci e si dirigeva dietro gli edifici di Via Pantaneto. La recinzione dell’altura dove sorgeva l’antica chiesa dedicata a San Maurizio avveniva mediante un possente bastione in laterizio a forte scarpatura, ancora oggi perfettamente conservato e visibile da Piazza Santo Spirito. Intorno alle mura, ad ulteriore difesa della città, erano spesso scavati degli ampi fossati, detti anche carbonaie. E’ plausibile ritenere che una carbonaia caratterizzasse anche questo tratto di cinta e che lambisse la fortificazione di Samoreci. Una volta riempito il fossato divenne il vicolo del Sasso.
Ecco spiegato il toponimo: con il termine latino “saxum“, infatti, si indicavano non solo sassi, pietre e macigni, ma anche muri, edifici in pietra e fortilizi. A conferma di ciò possiamo addurre il fatto che sia l’altura dove oggi è edificata la basilica di San Domenico, sia quella dove sorge il duomo, nel secolo XI sono ugualmente chiamate “Sassa” o “Saxum“.
E’ quindi improbabile la spiegazione avanzata da Vittorio Lusini, secondo cui Sasso era il nominativo di un membro della famiglia Ulivieri, proprietaria, come si è detto, dei terreni limitrofi.
Nel tempo il vicolo fu anche detto di Santo Spirito, mentre errata è la denominazione di vicolo delle Trafigge, avanzata da alcuni, motivata dalla constatazione che, trattandosi di un collegamento tra due strade, in qualche modo “trafiggesse”, oltrepassasse, le abitazioni poste in mezzo.
Questo non significa che un vicolo Trafigge non esistesse in questa zona, anzi lo stradario del 1789 non lascia dubbi al riguardo: a destra di Via del Fiore si aprivano due distinti vicoli che la univano con Via dell’Oliviera, appunto vicolo del Sasso e vicolo Trafigge, che si trovava per forza tra il primo e l’oratorio di San Gaetano. In effetti, la veduta del Vanni è chiarissima e lascia intravedere un secondo Vicolo che può essere individuato, circa all’altezza dei numeri civici 60 e 58 di Via dei Pispini. In questo punto, infatti, sorge un edificio palesemente aggiunto ai due laterali preesistenti, con un ampio arco tamponato che forse costituì un passaggio anche in tempi successivi, fino alla sua definitiva chiusura.

di Maura Martellucci e Roberto Cresti

Tilde Randazzo

Share
Published by
Tilde Randazzo

Recent Posts

Beko, la Fiom Cgil nazionale: “Il sito di Siena è destinato a chiudere”

Lo stabilimento Beko di Siena, secondo Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom Cgil, e Pino Gesmundo,…

2 ore ago

Beko, manca ancora il piano industriale. I sindacati: “Il destino di Siena si svela il 20 novembre ma il sito rischia”

Le previsioni dei rappresentanti senesi dei sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil sono…

3 ore ago

Carenza di personale a Santo Spirito, sit-in della polizia penitenziaria a Firenze

L'amministrazione penitenziaria regionale non avrebbe dato risposte sulle criticità di Santo Spirito ed i sindacati…

6 ore ago

Armi ai vigili, si infiamma il consiglio. La maggioranza: “Tanti migranti, sono necessarie”. L’opposizione: “Razzisti”

Ad infervorare il dibattito c'è la premessa della mozione: ai vigili urbani servono le pistole…

6 ore ago

Siena – Firenze, chiusura notturna di un tratto del raccordo per lavori

Sul raccordo autostradale Siena - Firenze sono in corso i lavori avviati da Anas per…

6 ore ago

Polizia, la diretta della presentazione del Calendario 2025

Al Gazometro di Roma la presentazione del Calendario 2025 della polizia, alla presenza del Ministro…

8 ore ago