Vicolo della Viola collega via delle Vergini (e di questa strada abbiamo detto che le origini affondano nel ‘500 e nell’occupazione spagnola che portò alla diffusione della prostituzione in questa zona) con via dei Baroncelli. Nel tempo alcuni studiosi hanno avanzato così l’ipotesi che il vicolo della Viola tragga la propria denominazione da una meretrice particolarmente conosciuta che, magari, amministrava un postribolo. Non dimentichiamo, peraltro, che fino agli anni Ottanta del Settecento questo vicolo era denominato, non a caso, vicolo del Buon Costume. Sappiamo inoltre (grazie a Duccio Nassi per le notizie) dai giornali dell’epoca che il casino di Vicolo della Viola chiuse la propria attività negli anni Trenta del Novecento a seguito di forti proteste degli abitanti del rione e della stessa Contrada. Al tempo, tra l’altro, esistevano ancora tre case di piacere in via delle Vergini ed uno in cima a via dei Baroncelli, segno questo che l’attività di meretricio è stata una costante nei secoli per queste strade. Inoltre, come ricordavano Bruno Alfonsi e Duccio Balestracci, proprio da un soldataccio spagnolo che uscendo ubriaco da una serata trascorsa in un casino che si trovava nelle vie giraffine sparò ad un’immagine della Madonna (la statuetta rimase illesa perchè il fucile scoppiò in faccia al soldato stesso) trae origine il miracolo della Madonna di Provenzano e, da qui, il Palio di luglio.
di Maura Martellucci e Roberto Cresti