Il vicolo di San Girolamo unisce via dei Fusari con la piazzetta della Selva. Fin dalla sua fondazione l’ospedale di Santa Maria della Scala vantava un reparto nel quale venivano accolti e cresciuti i bambini che per vari motivi (povertà , nascite illegittime, malattie…) erano stati abbandonati in città e nel territorio senese. I gittatelli, come erano comunemente chiamati, venivano allattati da balie stipendiate dall’ospedale e cresciuti in un reparto che si chiamava, appunto, “Casa delle Balie“. Fino al XVI secolo la casa delle balie si trovava in piazza del Duomo, ma dal 1601 viene spostata in alcuni edifici già esistenti, e adattati alle nuove necessità , posti all’imbocco di strade che, proprio a seguito di questa nuova destinazione d’uso, prendono in maniera significativa la denominazione toponomastica di Chiasso Ripido delle Balie (oggi vicolo di San Girolamo) e Strada detta delle Balie (ora Via dei Fusari).
Le destinazioni d’uso assunte da questi edifici dettero vita quindi ad una persistenza nella toponomastica che è un segno evidente del legame strettissimo che esisteva tra l’ospedale di Santa Maria della Scala, la città e la popolazione.
Il Chiasso Ripido delle Balie, dal 1871, quando la casa delle balie perse la sua funzione di accoglienza dei bambini abbandonati, ha assunto definitivamente la denominazione di vicolo di San Girolamo. Il nome proviene dalla Compagnia Laicale di San Girolamo e San Francesco, nata da un sodalizio di persone pie appartenenti alla nobiltà senese, che dagli anni Trenta del ‘400 ebbe la sua sede “sotto le volte dell’ospedale”, in un ambiente conosciuto come “la prigione dei frati“.
Alcuni decenni più avanti l’ospedale concesse loro anche un altro locale attiguo, l’antica cappella del cimitero (secondo Fabio Chigi affrescata da Ambrogio Lorenzetti), nel quale venne aperta una porta, ancora oggi leggibile, affacciata sul chiasso stesso. I Confratelli di San Girolamo ebbero sede in questi locali fino agli anni Settanta del XVIII secolo, quando l’ospedale di Santa Maria della Scala gli revocò l’uso destinando la sede alla scuola di anatomia, prima, e a ricovero dei lebbrosi, poi. Da questo momento la Compagnia laicale di San Girolamo continuò ad esistere ancora “sotto le volte dell’ospedale” ma venne accorpata alla vicina Compagnia di Santa Caterina della Notte.