Domani, alle 21, nel salone di Palazzo Chigi Saracini, il quinto appuntamento di Tradire – “di voce in voce” ospita Vince Abbracciante, straordinario fisarmonicista “incoronato” da Richard Galliano come erede della grande tradizione dello strumento che, fra tasti e bottoni, tiene insieme musica colta e popolare.
Molti anni fa, quando gli emigranti partivano per un viaggio senza meta oltre le Alpi o al di là dell’Oceano avevano a disposizione solo la propria voce. A volte una chitarra. Ma per avere più voci a portata di mano ci voleva una fisarmonica: una piccola orchestra che sta in una valigia, e che vibra e respira sul petto di chi la abbraccia.
La fisarmonica nacque duecento anni fa per accompagnare i canti in chiesa, ma gli italiani ne fecero subito lo strumento della festa. Fardello di musica caricato sulle spalle, la fisarmonica ha attraversato le pianure del Sudamerica, le città degli Usa e dell’Australia. In Europa, ha rallegrato i villaggi sorti intorno alle miniere. È passata fra le mani di francesi, ungheresi, romeni, finlandesi, russi, e ciascuno le ha lasciato un accento diverso, scandito dal ritmo di una danza. Ha viaggiato con i rom per le montagne dei Balcani, fino a raggiungere l’altra sponda del Mediterraneo.
A tempo di valse ha consolato le solitudini dei flaneur. Con polke e mazurke ha regalato spettacoli indiavolati al pubblico più umile. Ma, a un certo punto, qualcuno ha cominciato a trascrivere seriamente i brani dei grandi compositori. Altri hanno provato con il jazz. Così la fisarmonica si è emancipata: ha lasciato i bistrot e le osterie per i palcoscenici più rinomati.
I grandi fisarmonicisti sanno tenere stretta fra le dita tutta la storia del loro strumento, e cercano sulla tastiera le emozioni e le vite di chi l’ha ascoltata. Vince Abbracciante è uno di loro. Le voci della sua fisarmonica sanno raccontare, al di là degli stili o dei generi musicali. I rigorosi studi classici non lo hanno separato dalla sensibilità guadagnata suonando il repertorio popolare fin da bambino. Seguendo le rotte della fisarmonica si è esibito in cinque continenti, e ha collaborato con molti nomi della scena internazionale fra cui John Medeski, Marc Ribot, Javier Girotto, ma anche con Lucio Dalla e Ornella Vanoni. Nella sua musica si ritrovano le eredità dello swing e del tango, della musica da camera, delle colonne sonore e della canzone d’autore. Tutto racchiuso in quelle centinaia di voci a portata di mano, intrappolate fra tasti e bottoni, che attendono di essere liberate.
Come di consueto, l’appuntamento è preceduto alle 20.30 da una degustazione offerta dal Consorzio Vino Chianti Classico. L’ingresso è gratuito. Info e programma completo: www.chigiana.it; info@chigiana.it, tel. 0577 220927.
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