E’ stata davvero una giornata emozionante quella di sabato scorso all’interno dell’Aula Magna del Plesso scolastico Scuole Secondarie Secondo Grado in Viale dei Mille a Colle di Val d’Elsa, alla presenza del professor Pietro Clemente e del professor Alessandro Orlandini, dove si è presentato il libro “Alla Macchia Sempre”, dialoghi di una vita tra fascismo e democrazia. Una serie di conversazioni con Vittorio Meoni che hanno dato origine a questo volume dove il protagonista stesso racconta la sua vita “dall’infanzia alla maturità e alla pensione”.
Toccante, alla presenza di molti studenti e autorità, è stata la lettera che Vittorio Meoni ha inviato agli stessi studenti, non potendo essere presente alla giornata: «Cari ragazzi, mi scuso innanzitutto per non essere fisicamente presente come avrei voluto a questo incontro, ma l’anagrafe me lo impedisce. Voglio comunque ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa, ma voglio ringraziare soprattutto voi che avrete la pazienza di ascoltare o leggere la storia della mia vita. Se ho ripercorso il passato l’ho fatto proprio nella speranza che conoscere la mia esperienza potesse aiutare voi giovani a comprendere un passato non troppo remoto e quindi ad orientarvi meglio in questo presente non facile e non molto chiaro. Quello che mi premeva dirvi con i miei ricordi erano principalmente due cose. La prima è già nel titolo: alla macchia sempre non vuole essere l’esaltazione di una ribellione fine a se stessa, ma l’affermazione di un principio che dovrebbe guidarci non solo nei momenti cruciali della vostra vita, ma sempre e comunque: essere autonomi nelle scelte, non seguire passivamente la corrente, vivere con coerenza i propri valori anche se ciò significa pagare un prezzo anche alto. La seconda cosa riguarda la politica. Oggi è diventato uno sport nazionale vituperare la politica e i politici. Non siate acquiescenti a questo andazzo; impariamo dai padri fondatori della democrazia che la politica è l’attività più nobile dell’uomo; se la viviamo come impegno per la realizzazione di ideali in cui crediamo fermamente, la vita sarà ricca e piena come lo è stata la mia. Grazie della vostra attenzione, cari ragazzi, buon lavoro e auguri per il futuro che saprete costruirvi con la buona politica».
La lettera, attraverso le parole del professor Pietro Clemente, è stata salutata da un fragoroso e commovente applauso e seguita da una attenta analisi del percorso e delle testimonianze sulla vita di Meoni presenti all’interno del libro.
L’evento ha aperto le celebrazioni per il 73esimo anniversario dell’Eccidio di Montemaggio, organizzato in collaborazione con i Comuni di Barberino Val d’Elsa, Casole d’Elsa, Certaldo, Gambassi Terme, Monteriggioni, Poggibonsi, San Gimignano, Radicondoli e l’amministrazione comunale di Colle di Val d’Elsa, quest’anno nel ruolo di capofila. Hanno dato il patrocinio all’evento anche l’Anpi nazionale, Provinciale e della Valdelsa, l’Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea, la Provincia di Siena e la Regione Toscana.
Gli eventi proseguiranno il 21 marzo con il Consiglio comunale in adunanza aperta e il 26 marzo, con la giornata ufficiale di commemorazione, che si concluderà come da tradizione a Casa Giubileo
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