Centosettanta aziende commerciali senesi hanno chiuso i battenti nel primo trimestre del 2013. Stessa sorte per 62 tra strutture ricettive e pubblici esercizi. A fronte di 142 nuove aperture nello stesso periodo, ne consegue un saldo negativo di 90 imprese, che si aggiunge a quello già pesante (-96) riscontrato dopo il primo trimestre 2012. Lo evidenzia Confesercenti Siena, analizzando i dati del Registro camerale di Siena. A calare in particolare sono gli esercizi al dettaglio: quelle attive passano da 3.306 a 3.204. Il dato, in linea con il negativo trend nazionale, è atteso in ulteriore peggioramento al termine del trimestre in corso, anche in virtù delle pessime condizioni atmosferiche. La contrazione non risparmia il comparto turistico, a conferma di una redditività sempre più mortificata da tassazione e costi fissi, nonostante l’illusoria crescita di presenze: visto in misura crescente come ‘sbocco disoccupazionale” da soggetti espulsi da altri settori, questo comparto sconta per questo un crescente tasso di mortalità.
“Questi dati si commentano da soli – fa notare Graziano Becchetti, Presidente di Confesercenti Siena – e derivano in primo luogo da una perdurante asfissia di credito: la FIses (la Finanziaria Senese di Sviluppo) sta ben operando e merita ulteriore sostegno, ma da sola non può sostituire un sistema bancario che deve recuperare il proprio ruolo a fianco delle imprese. Ci stiamo battendo perché le strette fiscali in vista,
quali IMU Tares e aumento Iva, siano scongiurate o quantomeno rese più eque nei confronti delle imprese. Sul nostro territorio, crediamo che in primo luogo sia necessario sostituire l’approccio collaborativo all’istinto di contrapposizione, da parte di tutti soggetti interessati. In molti indicano il turismo quale prima risorsa inespressa, anche in termini di creazione di posti di lavoro: è tempo allora che dalle parole si passi ai fatti. Possono farlo la Regione e la Provincia, per quanto ne rimane, tenendo conto di questa priorità nelle loro scelte di investimento. E possono farlo i Comuni, a cominciare da Siena con il nuovo Sindaco, adottando scelte coordinate ed efficaci per l’utilizzo degli introiti da tassa di soggiorno, sia per il 2013 che per gli anni a venire”.