Zucca apparentemente piena per il settore ricettivo senese, ma la sostanza è meno consistente. Il ponte di Ognissanti ha portato flussi intensi di turisti un po’ in tutta la provincia di Siena, con una netta prevalenza di visitatori italiani. E’ quanto risulta dalla rilevazione a campione condotta da Confesercenti Siena presso i propri associati nel territorio provinciale. Il lungo weekend appena trascorso corona complessivamente un periodo di ripresa nelle presenze, avviato – salvo alcune eccezioni – nella fase finale dell’estate grazie al bel tempo. La tendenza ha caratterizzato tutte le aree, e tra i fenomeni emergenti si rilevano un peso crescente dei turisti enogastronomici, e delle provenienze da paesi come Polonia, Russia ed Israele; parallelamente, un ulteriore diminuzione dei tempi di permanenza e della spesa media. Il peso raggiunto da questi ultimi due fattori in molti casi è tale da condizionare il giudizio positivo sulla stagione 2011 da parte di molte strutture ricettive e pubblici esercizi, nonostante l’aumento delle presenze in valore assoluto. Anche per questo, l’umore complessivo degli operatori è quantomeno contrastato, tenuto conto delle prospettive non rosee condizionate dall’imminente introduzione della tassa di soggiorno a Siena ed in altri centri.IL FATTORE-TASSA. “I nostri operatori stanno pensando di richiedere un cappello da Vigile alle Amministrazioni comunali – commenta in proposito Sonia Pallai, Responsabile Turismo di Confesercenti Siena – “ dato che saranno chiamati a svolgere un ruolo di meri esattori per conto dello Stato, tenendo conto che molto probabilmente niente di quanto questo incasserà con la tassa di soggiorno verrà reinvestito nel loro settore. Una sottrazione di tempo al loro lavoro che, paradossalmente, agirà da deterrente nei confronti dei turisti, ovvero dei loro clienti. Una situazione di sconforto totale, soprattutto se si pensa agli impegni presi in senso opposto durante la campagna elettorale da parte dei futuri amministratori pubblici. Ci fanno notare che il vigile ci vorrebbe, davvero, in tante situazioni dove la legge andrebbe già applicata, ma allo stato dei fatti non è così. Ad esempio, perché si è lasciata montare in questi mesi a Siena l’invasione selvaggia dei camper, accampati a decine in parcheggi non attrezzati? E pensare che così com’è attualmente, la tassa di soggiorno non li riguarda, come se questi non consumassero il territorio”. Gli esempi non finiscono qui: nel centro del capoluogo dilagano le guide turistiche abusive, alla faccia di chi ha studiato e investito per svolgere questo ruolo professionalmente. “Per non parlare della ricettività dilettantistica – aggiunge Pallai – ovvero di tutte quelle sagre e manifestazioni di piazza che di anno in anno proliferano come formiche, mentre i Comuni restano latitanti sull’applicazione della normativa regionale in materia. Per questo insieme di cose, oggi molte strutture ricettive si sentono doppiamente beffate. Nonostante le presenze, i margini di ricavo si riducono anno dopo anno. Il nostro timore è che con questo tipo di misure anziché valorizzare ulteriormente il settore si ritorni ad una situazione in cui molti alberghi chiuderanno d’inverno. Con buona pace della destagionalizzazione dei flussi”.