I listini europei chiudono positivi proseguendo la tendenza della scorsa settimana, sulla scia di un clima di ottimismo basato su attese di nuovi interventi e decisioni forti da parte delle istituzioni e dei leader europei. Brilla la Borsa italiana, nel giorno in cui il premier Monti illustra al Parlamento la nuova manovra, che prevede una correzione lorda di 30 Mld€ di cui 20 Mld€ di interventi strutturali per il periodo 2012-2014 e 10 Mld€ di interventi di spesa a favore della crescita. Le nuove stime prevedono una contrazione del Pil dello 0,4-0,5% nel 2012 ed una crescita nulla nel 2013. Le attese dei mercati sono state consolidate dall’esito del vertice franco-tedesco tra la Merkel e Sarkozy ; i due hanno infatti dichiarato la volontà di rivedere il Trattato UE e di introdurre una ‘golden rule rinforzata’ sul pareggio di bilancio. L’accordo franco-tedesco è completo e verrà portato al nuovo vertice europeo sulla crisi a Bruxelles, il prossimo venerdì. Sul fronte macro, piccoli segnali di miglioramento delle vendite al dettaglio, cresciute dello 0,4% su mese, rispetto ad attese di +0,1%; su base annua l’incremento si attesta al +0,4% contro stime di -0,8%. Quanto all’indice composito – una sintesi dei Pmi servizi e manifattura – il valore finale di novembre è di 47,0, da 46,5 di ottobre.
Apre bene anche Wall Street, su cui si riflette il clima di attese in ambito europeo. Notizie non confortanti dai dati congiunturali diffusi oggi; nel mese di novembre, l’indice Ism servizi è sceso a quota 52 punti, contro i 52,9 punti precedenti e peggio delle attese, mentre gli ordinativi industriali sono scesi dello 0,4% m/m a ottobre. Chiudono positivi i principali listini dell’area Asia-Pacifico, tranne quello cinese (-1,16% l’indice di Shangai).
Sul monetario, l’Euribor sale su tutte le scadenze, con il 3 mesi che raggiunge l’1,47%; in rialzo anche tutti i tassi Libor. In Area Euro, rendimenti tedeschi in rialzo su tutte le scadenze, con il 10Y che supera il 2,2%; negli USA l’aumento dei rendimenti cresce con le scadenze, mentre in Italia si registrano decisi ribassi e una maggiore pendenza della curva. Il 2Y cede oltre un punto percentuale, mentre il decennale torna sotto il 6%, con un netto ridimensionamento dello spread rispetto al Bund di pari scadenza, che scende decisamente sotto i 400 bp e chiude a 375,5. Anche lo spread tra Bonos e Bund ha risentito del migliorato clima e si attesta sotto i 300 pb. In rialzo, invece, gli spread degli altri periferici, con eccezione del Portogallo. Diminuiscono anche i CDS a 5 Y dei periferici, con rilievo soprattutto per quello spagnolo (-33 bp).
Si apprezza la moneta europea, avvicinandosi a quota 1,35 verso il dollaro. Poco mosso il cambio dell’euro verso yen e sterlina. Tra le commodities, rialzi del prezzo del petrolio, sia Brent (+1%) che WTI (+1%). In flessione il frumento (-0,2%) e l’oro, il cui prezzo scende sotto i 1739$ per oncia. Prosegue la recente tendenza al rialzo del rame (+1%), mentre cala il prezzo del gas (-2,8%).