Domande e proposte concrete dei Piccoli Azionisti MPS
Dopo settimane di volatilità e speculazione ribassista senza freni, Banca Monte dei Paschi ha presentato il piano industriale trimestrale. Molti punti restano ancora imprecisati ma sembrano acquisiti i seguenti elementi:
- l’aumento di capitale ammonterà fino a 5 miliardi;
- saranno coinvolti, su base volontaria, tutti i detentori di titoli subordinati;
- l’aumento di capitale non sarà offerto in opzione agli attuali azionisti, per i quali è allo studio una prelazione;
- agli attuali azionisti sarà assegnata la tranche “junior” delle sofferenze cartolarizzate;
- l’intera operazione verrà realizzata simultaneamente, intendendosi ognuno di questi elementi inscindibile dagli altri.
A fronte delle difficoltà di esecuzione di un piano così articolato, l’Assemblea presenta, di fatto, una delega in bianco al management su modalità, tempi e strumenti per l’esecuzione delle varie parti.
L”Azione MPS”, Associazione di Piccoli Azionisti aderente al CONAPA, ha assegnato al riguardo alcuni elementi di concreto e tangibile interesse per i Piccoli Azionisti:
– Quale sarà la data di riferimento per l’assegnazione della quota junior di cartolarizzazione e se la stessa sarà rappresentata da un titolo quotato;
– Quali saranno i prezzi di sottoscrizione per il nuovo capitale: l’ingiustificabile diluizione imposta agli attuali azionisti non può trasformarsi in una ulteriore mazzata di valori detenuti con la scusa di voler attrarre investitori;
-Quale quota dell’aumento di capitale sarà riservata ai dipendenti e con quali agevolazioni;
– Quali costi saranno sostenuti nell’ambito della cartolarizzazione dell’aumento di capitale e di tutte le situazioni in cui Società di consulenza e Banche d’affari saranno coinvolte.
“Azione MPS” con rammarico ha preso atto pubblicamente che in questa occasione non si sono volute proporre le agevolazioni statutarie al diritto di voto degli azionisti dipendenti e dei piccoli azionisti e ricorda che, a conti fatti, il Monte dei Paschi quota oggi circa un quinto del valore dei mezzi propri (detratte le perdite che a fine anno saranno provocate dagli ulteriori accantonamenti e dai costi di ristrutturazione) senza considerare l’assegnazione delle tranche junior delle sofferenze ed i crediti di imposta maturati, che al valore nominale rappresentano circa un euro per azione.
Di contro l’amministratore delegato, Dott. Morelli, ha inoltre dichiarato che “siamo assolutamente aperti a considerare qualunque proposta e a chiunque sia interessato a dare un contributo, ovviamente nella strada tracciata oggi.
Concludendo c’è da sperare e lavorare per la realizzazione concreta del piano industriale che poi è un vero e proprio piano di salvataggio della banca più antica del Mondo.