Complice la crisi economica, che ha portato negli anni passati alla contrazione delle richieste di mutuo e all’aumento delle difficoltà di pagamento, l’Italia è sempre più terra di affitti: non sorprende dunque l’analisi realizzata dall’Osservatorio sul mercato residenziale delle locazioni dei portali di riferimento Immobiliare e MioAffitto, che segnalano una nuova crescita di questa modalità di cercar casa.
Il mattone è ancora un investimento?
Il mattone resta sempre nell’immaginario collettivo il “bene rifugio” per eccellenza e l’acquisto della casa, anche se a prioritario a uso abitativo, resta per gli italiani un traguardo cui ambire: eppure, qualcosa si sta muovendo, negli ultimi anni, visto il consolidamento del mercato degli affitti a 360 gradi, compresa la diffusione di tipologie meno frequenti ma altrettanto importanti, come ci ricordano i legali di AvvocatoAccanto, tra cui citare il contratto di locazione ad uso transitorio o quello a canone assistito.
Aumentano gli affitti
E così, se resta comunque maggioritaria la quota di famiglie italiane che risulta proprietaria della casa in cui abita, pari al 77,4 per cento del totale, il Paese si sta comunque muovendo verso scenari più dinamici e più simili a quelli del Nord Europa, dove gli affitti hanno un peso superiore. Per fornire dei dati concreti, basti pensare che nel 2017 la domanda per la locazione di immobili ha fatto registrare una crescita del 2,9 per cento, a fronte di uno stock di offerta cresciuto in maniera inferiore (1,6 per cento) e di un aumento dei canoni pari all’1,3 per cento.
Le regioni con gli affitti più cari
Più in dettaglio, il canone medio che viene richiesto per l’affitto di un bilocale in Italia risulta pari 579,6 euro al mese; le regioni più care sono il Lazio e Lombardia, con medie che superano di molto la soglia nazionale (rispettivamente, 751,2 euro per un bilocale nella regione dell’Italia centrale e 678 euro nella regione settentrionale), così come salati sono gli affitti in Toscana e in Valle d’Aosta. Al contrario, Calabria e Molise sono le zone più economiche: un bilocale in queste regioni costa in media 300 e 318 euro al mese.
Tra le città vince Milano
In linea generale, dunque, il Sud sembra essere meno “salato” del Nord e del Centro Italia, e la classifica generale delle 10 città italiane dagli affitti più alti conferma questa impressione, a maggior ragione dopo l’uscita di Napoli dalla top ten rispetto all’anno scorso, scalzata da Verona che diventa l’unica new entry del 2018. La palma di città in cui affittare casa è più oneroso va a Milano, dove l’affitto di un monolocale costa mediamente 700 euro al mese anche sulla scorta di una domanda cresciuta di oltre il 4 per cento nell’ultimo anno; il podio è completato da Firenze e Roma, che supera sul filo di lana Venezia.
La top ten del mercato delle locazioni
Le altre posizioni di questa top ten vedono la presenza di Bologna, Bolzano, Como, Siena, Pisa e della già citata Verona: anche in maniera intuitiva si comprende come a far salire i prezzi siano diversi fattori, a cominciare da prezzi medi più alti anche nel tenore di vita, ma soprattutto la presenza di rinomate sedi universitarie (che attraggono studenti da altre zone d’Italia) o la presenza di lavoratori fuori sede.
Cambio di mentalità
Come dice Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it, “gli italiani hanno sempre dato un grande valore alla proprietà immobiliare, molto più dei cugini europei di Svizzera e Germania, ad esempio, dove circa metà della popolazione vive in abitazioni di suo possesso”. Tuttavia, e come accennato, i trend sembrano segnalare qualche novità, effetto di “un clima di maggior fiducia, tassi di interesse ai minimi storici e un accesso al credito più semplice non potevano di certo far presagire un aumento così importante per l’interesse verso gli affitti: ci stiamo avvicinando timidamente a una mentalità più vicina al Nord Europa“.