Banca Centro Toscana Umbria chiude il primo semestre con un utile lordo di circa 7,5 milioni di euro confermando il trend positivo dell’esercizio 2022. Dopo solo sei mesi dall’avvio del nuovo piano industriale 2023/25, in seguito alla fusione del dicembre scorso, la Banca si allinea ai risultati attesi e su molti indicatori anticipa e migliora le previsioni di fine anno. La raccolta globale si attesta a 3,04 mld di euro, gli impieghi lordi a circa 1,65 mld di euro, le nuove erogazioni di credito – inclusi gli acquisti di crediti d’imposta – ammontano a circa 100 mln euro. Si consolida la redditività e il patrimonio con un TCR del 18,86% con una grande attenzione alla gestione dei rischi ed in particolare a quelli di credito: un dato su tutti l’incidenza delle sofferenze nette sugli impieghi, pari allo 0,4%.
«Confermato il percorso positivo degli ultimi anni – dice il presidente Florio Faccendi – che ci ha visto, grazie ai nostri soci ed in collaborazione con il Gruppo Bancario Iccrea di cui facciamo parte, protagonisti di operazioni societarie strategiche che stanno dando i frutti sperati. Ora dobbiamo proseguire su questa strada in coerenza con il nostro modello gestionale e cooperativo dando risposte concrete ai territori e sostegno a famiglie ed imprese. Siamo consapevoli della complessità del momento e proprio per questo crediamo che ci sia ancora più bisogno del credito cooperativo, con noi lo sono le nostre 500 risorse umane che operano sul territorio e che ringraziamo per la professionalità e l’impegno fin qui dimostrato».
«Prudenza nelle scelte strategiche e gestionali – conferma il vice Presidente Carmelo Campagna – ed un modello organizzativo sempre più razionale e che coniuga la tecnologia con la relazione. Stiamo investendo in innovazione e nuove modalità distributive con sempre più specialisti a disposizione di soci e clienti».
«Quello che stiamo registrando è un positivo andamento reddituale e patrimoniale che nasce da corrette scelte strategiche unite ad uno scenario congiunturale favorevole – afferma il Dg Umberto Giubboni– ma non sappiamo quanto questo mix potrà durare ed in quale misura e proprio per questo stiamo agendo con la consueta attenzione per continuare a consolidarci. Proseguiamo nell’ azione di contenimento dei rischi anche persistendo nell’effettuare significativi accantonamenti, lavoriamo sulla razionalizzazione di costi ed investimenti formulando, nel contempo, strategie gestionali ed organizzative a carattere strutturale. Le famiglie e le imprese hanno bisogno di essere supportate in regime di tassi in crescita ed in attesa di una inversione delle curve dei principali indicatori monetari: essere ancora più solidi consentirà una rinnovata vicinanza alle loro esigenze. Il nostro modello cooperativo ci porta a rafforzarci guardando alla sostenibilità futura patrimoniale, reddituale ed anche sociale ed ambientale».
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