Banca Cras chiude il bilancio 2016 con un utile che supera 1,7 milioni di euro, con un total capital ratio al 15.79 – nelle medie alte del sistema – dopo aver contribuito anche quest’anno in maniera significativa agli interventi dei numerosi fondi di garanzia per le banche in difficoltà e dopo la fusione con Bancasciano avvenuta a sei mesi dalla chiusura dell’esercizio 2016. L’attivo complessivo si attesta oltre 1.5 miliardi di euro, la raccolta allargata e gli impieghi sono in crescita con oltre 145 milioni di nuove erogazioni a famiglie ed imprese nell’anno. Cras sceglie inoltre il gruppo bancario Iccrea e conferma la piena fiducia a Florio Faccendi come presidente.
Presidente, la sua immagine è ormai un riferimento solido per i soci e clienti di Banca Cras, lo dice una conferma convinta per un suo nuovo mandato. Dal 2002 ad oggi, quanto è cambiato lo scenario nel quale si trova ad operare?
“Il cambiamento è stato epocale. Le regole del gioco sono cambiate non solo per il diverso approccio del mondo del credito cooperativo e il rapporto con le banche ma, in particolare, per le normative di vigilanza. Un’evoluzione continua, dopo anni di staticità oggi ci troviamo di fronte all’impegno costante e quotidiano degli amministratori per formarsi, studiare, crescere nell’approccio con l’azienda bacnca in maniera più imprenditoriale rispetto a dieci anni fa”.
I numeri usciti dall’assemblea dei soci non sono affatto banali considerando la tempesta entro la quale si trovano le banche in questo momento. Banca Cras cosa ha di diverso? Perché rimane un punto di riferimento territoriale?
“E’ stata una soddisfazione vedere un’affluenza, un interesse così grande da tutta la Toscana. E’ stato dimostrato attaccamento sociale alla banca, vuol dire che essa è sentita come l’attore principale per le sue attività sul territorio.
I fattori ai quali si deve questo risultato sono principalmente due: il primo alla storia. Siamo sempre stati vicini al territorio condividendo scelte e consolidando rapporti di vicinanza e partecipazione. Inoltre i nostri soci di riferimento, piccole aziende e persone fisiche hanno bisogno di sentirsi vicino un’istituzione anche per una possibilità di confronto e questa è la carta vincente che abbiamo giocato, essere presenti senza mai perdere l’identità della mutualità e i principi della cooperazione”.
Mai perdere l’identità… Quindi mai cedere alla tentazione di cambiare veste?
“Siamo cresciuti grazie all’intuizione avuta sulle evoluzioni del credito cooperativo e dal 2009 abbiamo costruito quello che è oggi il nostro ruolo nei territori di riferimento. Se non fossimo cresciuti così, oggi che siamo chiamati ad avere costi in conformità molto elevati per il rispetto delle norme, non potremmo rispondere se non avessimo la possibilità di spalmarli su masse di mercato importanti. La banca è comunque un’azienda, non abbiamo mai ceduto alla tentazione di cambiare veste ma dobbiamo dare delle risposte adeguate”.
Di qui la scelta di aderire al gruppo bancario Iccrea?
“Per noi è una scelta strategica. La scelta del Gruppo Iccrea rafforza le prospettive e la solidità della nostra banca e ci pone, insieme alle bcc della Toscana, come protagonisti del nuovo gruppo bancario. Un gruppo dove fare meglio impresa bancaria ma confermando e rafforzando l’identità mutualistica e cooperativa. Entriamo in una realtà che dal 2016 è vigilata da Bce, quindi per noi è un elemento di garanzia. Non nascondo che con Iccrea ci lega una condivisione storica di progetti di sviluppo, deteniamo inoltre una parte di quel patrimonio, avendo sottoscritto 9 milioni di capitale sociale. Una scelta, dunque, che grazie al patrimonio complessivo del costituendo gruppo ed alle società già operative e vigilate da Bce, aggiunge ulteriore solidità a garanzia di soci e clienti della banca”.
Il bilancio si chiude in attivo e anche questo non è un dettaglio banale…
“In assemblea abbiamo affrontato temi sensibili per soci e clienti sulla liquidità, patrimonio, redditività e gestione degli Npl. Anche noi, come tutte le altre banche, soffriamo il tema degli Npl e li abbiamo ma abbiamo fatto accantonamenti prudenziali importanti”.
Come sarà il nuovo mandato del presidente Faccendi?
“Un mandato molto sfidante dove dovremo fare scelte strategiche importantissime come l’ingresso nel gruppo bancario del 2018 e le nuove regole contabili e di vigilanza alle quali dovremo sottostare nel gruppo, il patto di coesione. Scelte complesse che il nuovo cda dovrà fare in ottica dell’avvicinamento al nuovo gruppo bancario vigilato da Bce “.
Il nuovo cda, appunto. Quali saranno gli uomini e le donne del presidente?
“Francesco Sani Vice Presidente Vicario, affiancati da due nuovi vice presidenti: Mauro Cesaroni e Corrado Benocci. Confermati i consiglieri Emilio Bernini, Patrizia Cencioni, Fabio Fabbri, Marco Fiorillo (presidente del Comitato Esecutivo) e Marco Flori (vice presidente del Comitato Esecutivo); completano la rosa del nuovo cda due nuovi amministratori: Maurizio Poggetti e Bartolo Conte. Per il Collegio Sindacale è stato confermato Camillo Natali in qualità di presidente insieme a Roberto Dragoni e Lorenzo Sampieri quali sindaci effettivi”.
Katiuscia Vaselli