• Economia reale: negli Usa proseguono i segnali di ripresa dell’economia. Sul mercato del lavoro, le nuove richieste di sussidi di disoccupazione raffreddano nella scorsa settimana a 330.000 unità, al livello minimo dal 2008. Il leading indicator (superindice) di dicembre sale dello 0,5% m/m, segnalando la possibilità di un proseguimento del recupero economico nei prossimi mesi. Sul mercato immobiliare a dicembre risultano invece sotto le attese degli analisti le vendite di case esistenti (-1% m/m), mentre quelle di case nuove flettono fortemente (-7,3% m/m dal +9,3% precedente). In area Euro migliorano i Pmi preliminari di gennaio: il composite sale a 48,2 punti (dai 47,2), il manifatturiero a 47,5 punti (da 46,1), il servizi a 48,3 punti (dai 47,8) grazie al buon rialzo dei Pmi tedeschi. La fiducia dei consumatori sempre a gennaio rallenta a -23,9 punti dai -26,3 punti precedenti. In Germania oltre le attese la fiducia degli imprenditori tedeschi (IFO) che si attesta a 104,2 punti a gennaio dai 102,4 punti precedenti; in aumento anche la componente prospettica (a 100,5 punti) e quella corrente (a 108 punti); nello stesso mese in rialzo anche l’indice ZEW con la componente relativa alle aspettative, che si attesta a 31,5 punti, massimo dal 2010. In Italia calo peggiore del previsto per le vendite al dettaglio di novembre (-0,4% m/m e – 3,1% a/a). In UK è risultato in contrazione dello 0,3% t/t il Pil del quarto trimestre.
• Tassi di interesse: negli Usa tassi di mercato in rialzo sulla parte a lunga, mentre salgono solo lievemente su quella a breve. In area Euro tassi in rialzo su tutte le scadenze grazie al miglioramento dei dati macro. Lo spread Italia-Germania è sceso in settimana sotto i 250 pb. ai minimi dal luglio 2011. Ancora in rialzo l’Euribor a 3 mesi che venerdì scorso fissava lo 0,214% dallo 0,209%; il tasso interbancario reagisce alla restituzione da parte delle banche europee di 137,2Mld di euro della prima LTRO.
• Valute: prosegue il deprezzamento dello yen che tocca i minimi dall’aprile 2011 verso euro e dal giugno 2010 verso dollaro. Nella parte finale della settimana il cross €/$ si è portato vicino quota 1,35 ai massimi da febbraio 2012. Forte deprezzamento della sterlina nei confronti dell’euro, sui minimi da dicembre 2011.
• Materie prime: settimana positiva per il Brent oltre i 113$/barile grazie ai dati Usa ed
europei in miglioramento. La ripresa della congiuntura ha penalizzato i preziosi
nonostante il deprezzamento del dollaro. Misti gli agricoli.
• Borse: positivi i listini azionari europei e quelli Usa con l’indice S&P500 tornato ai massimi da fine 2007. Negativi i mercati emergenti. In Europa: i settori migliori sono stati quello chimico, healthcare e tecnologico.