“Si riveda la delibera per garantire alle imprese zootecniche un equo e tempestivo indennizzo dei danni subìti a causa dei predatori”. Coldiretti alza la voce, anche a Siena e lo fa condividendo i contenuti della lettera formale inviata sia all’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi che al direttore regionale del settore agricoltura e sviluppo rurale, Roberto Scalacci. Perché se in un primo momento la delibera della Regione Toscana per garantire alle imprese un indennizzo per i danni subiti da predatori, è stata considerata come “un atto dovuto” in virtù della grande pressione fatta da Coldiretti, in realtà l’intervento appare addirittura peggiorativo. “La delibera in oggetto – si legge nella missiva a firma Coldiretti – ha modificato sostanzialmente l’intervento regionale per l’indennizzo dei danni provocati da animali predatori alle aziende zootecniche. Se da un lato è apprezzabile il superamento del regime de minimis e il riconoscimento dei costi per la cura degli animali feriti, dall’altro rileviamo come non venga più ammessa a indennizzo la voce più rilevante di danno, ossia quella relativa alla perdita di produzione (latte o carne). Inoltre, ancora una volta, senza tener conto delle sollecitazioni che più volte abbiamo avanzato, non è considerata in nessun modo la spesa che gli allevatori sostengono per lo smaltimento delle carcasse degli animali uccisi. L’intervento attivato con la delibera approvata risulta, paradossalmente, peggiorativo rispetto a quello istituito con i precedenti provvedimenti e non è certo sufficiente ad assicurare alle imprese danneggiate le risorse necessarie a ripristinare la consistenza degli allevamenti e a proseguire l’attività, considerati anche i tempi di liquidazione degli indennizzi”. L’intervento della direzione di Coldiretti fa seguito alla delibera regionale di qualche giorno fa che apre la possibilità per gli allevatori toscani di presentare domanda per il risarcimento dei danni subiti dagli attacchi dei predatori nel corso del 2017. La notizia si è diffusa rapidamente nelle campagne toscane perché il problema delle predazioni ormai all’ordine del giorno è uno di quelli che non fanno dormire gli allevatori. Nel periodo dal 2014 al 2016 sono state presentate quasi 1400 domande di risarcimento danni per un importo complessivo di circa 2,5 milioni di euro. Numeri che non dicono tutto della situazione reale perché molti allevatori rinunciano addirittura a richiedere i rimborsi per attacchi subiti non solo da lupi ma anche da ibridi e da cani domestici inselvatichiti.