Bezzini su alluvione: “Lo Stato non ci lasci soli e inserisca nella Legge di stabilità risorse straordinarie libere dal Patto di stabilità”

Simone Bezzini

Simone Bezzini

“A oltre un mese dall’alluvione del 21 ottobre scorso, la situazione in alcune aree del nostro territorio sta diventando insostenibile. Permangono forti disagi in vaste zone della provincia a causa di numerose interruzioni della viabilità per frane, ponti crollati e smottamenti e le aziende rischiano di essere messe in ginocchio se non saranno risarcite in tempi brevi dai danni subiti”. Inizia così il telegramma inviato oggi, venerdì 13 dicembre dal presidente della Provincia di Siena Simone Bezzini insieme ai diciotto sindaci dei Comuni per i quali è stato proclamato lo stato di emergenza. Il telegramma è stato inviato ai capigruppo alla Camera dei deputati, dove è in discussione la Legge di stabilità, e a Luigi Dallai e Susanna Cenni, parlamentari eletti in provincia di Siena.

 

Inserire nella Legge di stabilità risorse straordinarie, libere dal Patto di stabilità, per il ripristino di infrastrutture e i risarcimenti. “Per l’ennesima volta – aggiunge il presidente Bezzini – sono a sollecitare Governo e Parlamento per ottenere il loro intervento e lo stanziamento rapido di risorse straordinarie sia per il ripristino delle infrastrutture che per i risarcimenti ad aziende e cittadini. Sono, inoltre, urgenti interventi di sistemazione delle opere funzionali alla difesa del suolo, fondamentali in caso di future precipitazioni straordinarie. Il primo stanziamento di risorse per gli interventi più urgenti, purtroppo, è insufficiente per dare alle nostre comunità le risposte che attendono e che meritano. Vi chiediamo, quindi, di inserire all’interno della Legge di stabilità risorse straordinarie da destinare ai Comuni colpiti dall’alluvione, libere dal Patto di stabilità”.

 

Lo Stato ha il dovere di non lasciarci soli. “La popolazione – conclude Bezzini – é esasperata. Le istituzioni, i cittadini e le aziende non possono essere lasciati da soli a fronteggiare l’emergenza. Lo Stato ha il dovere di aiutarci e di aiutare le nostre comunità a risollevarsi dal punto di vista economico e sociale. Se non avremo risposte a breve, siamo pronti a intraprendere altre iniziative affinché i nostri territori abbiano l’attenzione che meritano”.